“ACCORDO DATI, COMINCIAMO A RACCOGLIERNE I FRUTTI”
Il pensiero della settimana di Stefano Maestri Accesi
Cari colleghi,
Sicuramente tutti voi ricorderete il passaggio che riporto di seguito, estrapolato dall’Accordo dati, firmato dal nostro Presidente nell’ottobre del 2017 dopo un estenuante lavoro di modifica e cesello, fatto con la collaborazione di una serie di professionisti che dice “Le informazioni relative ai clienti o potenziali clienti elaborate dalla compagnia, attraverso l’utilizzo di sistemi di ‘Data scouting’ o di ‘Data Analysis’ verranno rese disponibili, in costanza di mandato, all’Agente aderente”.
Ebbene, abbiamo parlato tante volte di questo accordo che, in primis, ci tutela per il futuro da qualsiasi vendita diretta della compagnia, obbligandola ad ‘appoggiare’ questi contratti direttamente alle agenzie aderenti all’accordo, rendendole di fatto centrali anche in un mercato in forte evoluzione.
Oggi il frutto di questo lavoro comincia a farsi vedere attraverso le tante iniziative di marketing che sono esplose durante l’ultimo periodo, quarantena in primis.
Obiettivo di queste iniziative ottenere lead, ovvero nominativi, da distribuire alle agenzie per un successivo contatto. Strumento utilizzato, ‘Azioni sul cliente’, il contenitore del marketing che serve a rendere disponibile e a monitorare i nominativi messi a disposizione.
Ancora le difficoltà sono molte, i nominativi ‘fake’ sono forse ancora più di quelli validi, ma la strada credo sia quella giusta.
I detrattori punteranno il dito sul fatto che il nostro accordo ci rende contitolari del nominativo, sul fatto che il gestionale che li lavora non sia di nostra proprietà e quindi sia condiviso con la compagnia.
Tutte cose vere. Ma ad essere sinceri chi di noi avrebbe investito non so quanto per poter utilizzare o acquistare sistemi di analisi e di ‘pressione’ sul cliente come ha fatto la compagnia che dispone anche delle forza economiche per farlo?
Pensate solo al fatto che un cliente che si informa sul nostro sito, agenzia o compagnia che sia, e che non lascia alcun riferimento personale, verrà bersagliato di pubblicità nei giorni successivi attraverso i così detti cookies, riportando la sua mente alle nostre proposte e alle nostre agenzie.
Saremmo stati in grado di farlo? Forse sì, ma a quale prezzo?
Io vedo in questo la differenza tra il desiderio ‘populista’ e il pragmatismo del compromesso.
Cosa ci viene chiesto in questo momento? Di conoscere i processi e di attivarci per migliorarli.
Partecipo a molti convegni e tavole rotonde, sono sempre attento ai suggerimenti di chi ha più conoscenza ed esperienza di me e ho spesso sentito dire in questi consessi che la tecnologia va cavalcata e gestita.
Aggiungo che bisogna mettere un minimo di impegno nel capire come può esserci utile. In questo caso specifico, ad esempio, i nominativi messi a disposizioni dall’analisi informatica vanno ‘esitati’ in modo che si possano scremare i contatti errati anche andando a diminuire il rischio di attacchi esterni, il famoso cyber risk che ormai proponiamo quotidianamente ai nostri clienti, certamente non lascia noi e i nostri sistemi al riparo dal rischio.
Questa è per me cooperazione, noi agenti siamo coloro che hanno la relazione e la capacità di gestire il rapporto con il cliente, cosa impossibile senza di noi, le compagnie hanno la forza economica per metterci a disposizione strumenti innovativi e utili al contatto e alla proposizione al mercato.
La soddisfazione di vedere concretizzarsi i primi frutti dell’accordo dati sono la dimostrazione di questo binomio.
Non dobbiamo avere paura di crescere, il mercato ha bisogno di noi agenti, sempre più preparati e capaci di fare impresa, e noi lo siamo.
Stefano Maestri Accesi
Vice Presidente