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Agenti: la regolamentazione rappresenta un fattore di trasformazione ed inquietudine

NewSintesi e Rassegna Stampa | 28 Luglio 2014 | 0

In Francia l’Argus ha organizzato un osservatorio in collaborazione con Exton Consulting sulla distribuzione agenziale, dal quale emergono tutte le inquietudini della professione riguardo alle evoluzioni normative.

 

In Francia l’Argus ha organizzato un osservatorio in collaborazione con Exton Consulting sulla distribuzione agenziale, dal quale emergono tutte le inquietudini della professione riguardo alle evoluzioni normative.

Sono circa un centinaio gli agenti intervistati dall’Osservatorio che hanno confermato come i cambiamenti indotti dalle evoluzioni normative di questi ultimi anni (dovere di consulenza, raccolta delle informazioni , trattamento dei sinistri, ecc.) creino non poche preoccupazioni: per il 65% di essi questi cambiamenti toccherebbero in prima linea l’organizzazione dell’agenzia. Numerosi sono gli agenti che indicano di aver modificato l’approccio commerciale (48%) o che confessano comunque di intrattenere relazioni diverse con la clientela (42%).

Per adeguarsi ad un quadro in perpetua evoluzione, gli agenti si appoggiano su procedure realizzate dalle proprie mandanti (84%), ma sono numerosi gli agenti a rivolgersi verso altre organizzazioni – Agéa per esempio, l’associazione dei gruppi aziendali –  per ottenere strumenti  (52%), informarsi o formarsi (42%). Alcuni agenti sottopongono la propria organizzazione ad audit esterni (15%) o sollecitano la consulenza di giuristi (12%).

Per la maggior parte degli agenti francesi le misure normative sulla distribuzione risultano troppo costringenti, eccessive o penalizzanti, soprattutto dal punto di vista amministrativo e rendono difficoltoso conciliare l’attenzione a queste norme con il lavoro quotidiano d’agenzia.

Alcuni deplorano la sproporzione tra le procedure da avviare e la dimensione della propria agenzia o giudicano controproducente il formalismo eccessivo che caratterizza il rapporto con i clienti e i prospect, sostenendo che “troppi processi uccidono la relazione con il cliente”.

Molti agenti ritengono che questo andrà a ripercuotersi sulla loro remunerazione e che se le cose continueranno a complicarsi potrebbe essere la fine per numerose strutture di piccole dimensioni che tuttavia risultano particolarmente apprezzate dai clienti, a vantaggio di strutture di maggiori dimensioni.

FONTE ASSINEWS

 

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