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Aiba: accesso al credito agevolato per chi protegge il business

NewSintesi e Rassegna Stampa | 14 Aprile 2014 | 0

Le aziende che si assicurano da una pluralità rischi sono più affidabili dal punto di vista creditizio, per cui meriterebbero un accesso agevolato ai finanziamenti

 

Le aziende che si assicurano da una pluralità rischi sono più affidabili dal punto di vista creditizio, per cui meriterebbero un accesso agevolato ai finanziamenti. È la convinzione dell’Aiba (l’Associazione italiana dei broker di assicurazioni), che nei giorni scorsi ha lanciato una proposta in merito al sistema bancario. «Il credit crunch è la principale minaccia alla sostenibilità delle piccole e medie imprese», sottolinea il presidente dell’associazione Carlo Marietti Andreani, aggiungendo che, secondo uno studio realizzato dalla stessa Aiba in collaborazione con Innovation team, negli ultimi tre mesi il 17,2% delle piccole imprese e il 12,3% delle medie non ha ottenuto il finanziamento richiesto a banche o società finanziarie (la quota si riduce al 7,6% per le grandi imprese). «Occorre individuare strumenti di attenuazione delle politiche di riduzione dell’offerta di credito. Sarebbe auspicabile un confronto con il sistema bancario per identificare un modello in grado di valorizzare l’investimento in tutela assicurativa delle imprese, garantendo loro condizioni di accesso al credito più favorevoli». Le imprese italiane presentano una eccessiva dipendenza dal finanziamento bancario, che incide per il 70%, una quota molto più elevata rispetto agli altri paesi industrializzati. Mentre i canali alternativi continuano ad avere un peso limitato. Inoltre, nella penisola è molto più alta anche la leva finanziaria, cioè il rapporto tra l’ammontare dell’indebitamento e il valore del patrimonio netto delle imprese.

Tornando alla ricerca, emerge chiaramente la sottoassicurazione delle Pmi italiane: il 14% non sono assicurate contro gli incendi, addirittura il 31% non si proteggono dai furti. Non più del 28% si tutela dai rischi tecnologici, il 23% non ha coperture di responsabilità civile prodotti, appena il 15% ha sottoscritto polizze credito e cauzioni, addirittura soltanto il 3% si assicura contro le interruzioni di attività.

Secondo Aiba è necessario trasformare in positivo la percezione che le imprese hanno delle protezioni assicurative: da semplice costo a investimento che diventa concretamente proficuo quando i rating bancari premiano le aziende maggiormente tutelate.

FONTE ITALIA OGGI

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