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ANAPA: Fondo pensione agenti, a chi giova lo “stato di agitazione della categoria”?

NewSintesi e Rassegna Stampa | 4 Settembre 2014 | 0

L’ANAPA in una newsletter torna sulla questione del grave squilibrio tecnico attuariale in cui versa il Fondo Pensione Agenti, la cui sorte

 

L’ANAPA in una newsletter torna sulla questione del grave squilibrio tecnico attuariale in cui versa il Fondo Pensione Agenti, la cui sorte (se e in quali termini sarà salvato o se la COVIP procederà con l’amministrazione straordinaria e l’eventuale liquidazione coatta) sarà nota entro la fine del mese.

Anche SNA e FONAGE hanno ammesso la gravità e l’urgenza della situazione.

SNA ha approvato una mozione con la quale, per salvare il Fondo Pensione Agenti, ha chiesto lo stato di agitazione della categoria.

ANAPA si dissocia da questa decisione: “ma contro chi la categoria deve “agitarsi”? Chi sono i “veri”

responsabili di questa débâcle finanziaria?”
Per affrontare questa emergenza servono “pazienza, lucidità, grande senso di responsabilità verso l’intera

categoria, strumenti a nostro parere più incisivi della sterile e populistica minaccia di sciopero”.

L’ANIA ha offerto alle parti sociali la disponibilità a contribuire con l’importo di 16 milioni di euro su un disavanzo prospettico di oltre 700 milioni di euro, a condizioni inderogabile, comunque, che venga abrogata la prestazione definita e sostituita da una contribuzione definita. Offerta che ANAPA aveva chiesto di rivedere.

Anche SNA, da parte sua, ha inviato ad ANIA una lettera, nella quale richiede alle imprese di riformulare la propria disponibilità a contribuire almeno in misura pari alla partecipazione paritetica nel FPA al piano di riequilibrio da sottoporre all’Autorità. In ipotesi contraria si darà seguito, senza ulteriori indugi, a quanto deliberato dal loro congresso, vale a dire lo “stato di mobilitazione della categoria, predisponendo una serie di iniziative di stampo sindacale”.

Anche Unapass ha avanzato ad ANIA la richiesta di riconsiderare la propria proposta economica, ma non ha minacciato di “mobilitare la categoria”.

Le associazioni di categoria degli agenti continuano dunque ad agire separatamente e senza condivisione di piani e strategie.

Secondo ANAPA non è comunque  aumentando l’erogazione dell’ANIA che viene salvato il Fondo Pensione Agenti. “La conquista “sindacale” concepita nel 1975, a prescindere, è finita e non esiste più”.

La “conditio sine qua non”, imposta dall’ANIA, per impegnare anche 1 euro è quella che il Fondo debba “obbligatoriamente” trasformarsi dal sistema retributivo a quello contributivo, con la conseguente implicazione che FONAGE diventi come un comune PIPcome tanti in circolazione (sia pur continuando a godere della contribuzione paritetica delle compagnie).

Per trovare una soluzione percorribile  ANAPA ritiene necessario:

a) procedere a un immediato azzeramento dell’attuale Consiglio di Amministrazione;
b) nominare un board di advisor di esperti indipendenti che darebbe garanzie che il Fondo abbia una prospettiva di continuità solida, in particolare per le giovani generazioni;
c) attuare un trasparente confronto con l’ANIA partendo dal presupposto che esiste una corresponsabilità di chi, in rappresentanza di ANIA, ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione alla realizzazione del risultato che è sotto gli occhi di tutti, in ogni caso con l’obiettivo comunque di trovare una soluzione che dia prospettiva al Fondo.

FONTE ASSINEWS

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