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ANAPA: Fondo Pensione Agenti verso il commissariamento, cui prodest?

3 Settembre 2014

Nella prima newsletter diffusa dopo la pausa estiva, l’associazione di categoria guidata da Vincenzo Cirasola torna sulla questione dello squilibrio tecnico-attuariale del Fondo Pensione Agenti, ribadendo con forza la propria posizione e annunciando possibili azioni di responsabilità nei confronti dell’organo amministrativo e di controllo del Fondo nella malaugurata ipotesi del commissariamento dello stesso

 

La questione relativa al Fondo Pensione Agenti è ancora in una pericolosa situazione di stallo tra associazione delle imprese assicurative e rappresentanze sindacali degli agenti, mentre il termine entro il quale si dovrà decidere quale sarà il suo destino si avvicina sempre più pericolosamente. Con la possibilità che la COVIP possa anche deciderne l’amministrazione straordinaria e l’eventuale liquidazione coatta. E’ quanto denuncia ANAPA in una lunga newsletter diffusa nella giornata di ieri (che alleghiamo in calce all’articolo).

L’associazione guidata da Vincenzo Cirasola si dissocia con quanto deciso durante l’ultimo congresso straordinario SNA, nel quale è stata approvata una mozione che chiede – in ultima istanza – lo stato di agitazione della categoria “attivando una mobilitazione generale anche mediatica che utilizzi qualunque iniziativa idonea a preservare l’esistenza, la consistenza e l’autonomia del Fondo Pensione Agenti” per contrastare la proposta ANIA per il riequilibrio del Fondo Pensione Agenti, proposta nella quale si prevede un contributo di 16 milioni di Euro che permetterebbe di salvaguardare il fondo trasformandone la natura (da prestazione definita a contribuzione definita) e salvando circa il 60% delle prestazioni attualmente attese dagli agenti in attività e di quelle percepite dagli attuali pensionati.

Ma contro chi la categoria deve “agitarsi”? Chi sono i “veri” responsabili di questa débâcle finanziaria?”, si chiede ANAPA, che sottolinea come non sarà l’eventuale aumento dell’erogazione ANIA a salvare il Fondo Pensione Agenti, visto che l’impegno dell’associazione delle imprese assicurative sarebbe comunque legato alla modifica della natura del fondo “con la conseguente implicazione che FONAGE diventi come un comune PIP come tanti in circolazione (sia pur continuando a godere della contribuzione paritetica delle compagnie), venendo a cessare quel “fiore all’occhiello” che tanto ci vantavamo di avere mantenuto”.

L’associazione degli agenti torna quindi ad indicare la propria soluzione alla vicenda del Fondo:

a) Procedere a un immediato azzeramento dell’attuale Consiglio di Amministrazione;
b) Nominare un board di advisor di esperti indipendenti che darebbe garanzie che il Fondo abbia una prospettiva di continuità solida, in particolare per le giovani generazioni;
c) Attuare un trasparente confronto con l’ANIA partendo dal presupposto che esiste una corresponsabilità di chi, in rappresentanza di ANIA, ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione alla realizzazione del risultato che è sotto gli occhi di tutti, in ogni caso con l’obiettivo comunque di trovare una soluzione che dia prospettiva al Fondo.

Ma ANAPA si spinge anche oltre, paventando il peggiore degli scenari possibili, ovvero la liquidazione del Fondo Pensione Agenti: “nella malaugurata ipotesi di liquidazione del FPA, la prassi prevede che il commissario, una volta quantificato l’attivo netto dell’intero fondo (compreso i versamenti individuali), lo ripartisca, privilegiando prima coloro che sono già in pensione (circa 10.500 ex-agenti ed eredi), e succesivamente destinando l’eventuale rimanenza tra gli agenti in attivo (circa 15.600). In pratica, la gran parte degli agenti attivi rischierebbe di perdere tutti i versamenti, non solo la quota parte erogata dalla mandante, ma anche la propria, compresi i personali versamenti aggiuntivi e integrativi”.

In ogni caso è necessario prendere atto – prosegue l’associazione nella newsletter –, senza false illusioni che, qualunque sia la soluzione che si adotterà, sarà una soluzione che comporterà grandi sacrifici per tutti, e proprio per affrontare meglio questa importante sfida serviranno pazienza, lucidità, grande senso di responsabilità verso l’intera categoria, strumenti a nostro parere più incisivi della sterile e populistica minaccia di sciopero. Non dimentichiamoci inoltre che al Fondo aderiscono tutti gli Agenti e non solo quelli iscritti alle Associazioni di categoria. Questo significa che circa i due terzi della categoria non può essere posta in balìa di estremismi di alcun genere”.

Nell’ultima parte, ANAPA analizza poi quali sarebbero le ipotesi di perdite per gli agenti (attivi e non) in base a diverse ipotesi di piano di riequilibrio, partendo dalla (attualmente non negoziabile) proposta ANIA ed aumentando ipoteticamente il contributo dell’associazione delle imprese. Infine viene ricordato cosa accadrebbe nel caso in cui non venisse trovato un accordo tra ANIA e rappresentanze degli agenti e si giungesse al commissariamento del Fondo, ipotesi per la quale ANAPA valuterebbe possibili azioni di responsabilità “a carico dell’Organo Amministrativo e di Controllo” del Fondo Pensione Agenti.

FONTE INTERMEDIA CHANNEL