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Anche le polizze Vita fanno boom

NewSintesi e Rassegna Stampa | 3 Dicembre 2014 | 0

Fondi e polizze vanno a braccetto. Anche per i prodotti Vita la raccolta 2014 in Italia registra un boom. In base a una prima stima dell’Ania, la nuova produzione registrata in Italia a ottobre dalle compagnie italiane e da quelle extra-Ue è stata pari a 8,3 miliardi, il 51,7% in più rispetto allo stesso mese del 2013

 

Fondi e polizze vanno a braccetto. Anche per i prodotti Vita la raccolta 2014 in Italia registra un boom. In base a una prima stima dell’Ania, la nuova produzione registrata in Italia a ottobre dalle compagnie italiane e da quelle extra-Ue è stata pari a 8,3 miliardi, il 51,7% in più rispetto allo stesso mese del 2013. Da inizio anno i nuovi premi emessi hanno raggiunto i 76,9 miliardi (+49% rispetto allo stesso periodo del 2013), un dato quasi identico a quello messo a segno dai fondi aperti nei 10 mesi (76 miliardi).

Si tratta di un record di raccolta per l’industria ottenuto grazie al boom delle polizze Vita di ramo I legate alle gestioni separate, che a ottobre hanno registrato premi per 5,7 miliardi (+31% rispetto allo stesso mese del 2013). Da inizio anno i premi di quest polizze sono stati pari a 57,8 miliardi, il 75% dell’intera nuova produzione emessa, con un balzo in avanti del 47% a confronto con i dati già brillanti dei dieci mesi del 2013. Un livello di premi mai toccato nella storia delle gestioni separate raggiunto anche se il rendimento minimo garantito delle polizze vita di ramo I si sta sempre più riducendo. Dal primo dicembre, infatti, per effetto della normativa dell’Ivass, l’asticella del tasso che le polizze possono garantire, finora pari al 2,25%, è stata ulteriormente abbassata all’1,75% per i nuovi clienti, con un drastico calo rispetto a due anni fa quando lo stesso tasso era al 3,5%. Come punto di forza i contratti di ramo I godono dell’esenzione dell’imposta di bollo, anche se la legge di Stabilità punta a ridurre l’esenzione fiscale dei capital gain versati agli eredi in caso di successione. In compenso, le gestioni separate delle polizze rivalutabili riescono ancora a garantire extra-rendimenti interessanti rispetto al minimo garantito una stabilità di risultati pari al 3,5-4% all’anno, in media il 3,9% nell’ultimo quinquennio, con un rendimento finale per il cliente al netto di costi e imposte che può superare il 2%. Guadagni che peraltro si consolidano anno dopo anno. Ma proprio la riduzione dei rendimenti dei titoli di Stato renderà sempre più complicato arrivare a questi risultati in futuro. E questo soprattutto accade per le nuove polizze, che acquistano titoli oggi con tassi ai minimi. Sul fronte invece del cosiddetto ramo III, ovvero le polizze linked, è inferiore ma è comunque in continua forte crescita la nuova produzione delle unit linked con premi nel mese pari a 2,2 miliardi (+132%) e da inizio anni pari a 16,4 miliardi (+49%). Mentre è praticamente a zero il segmento delle polizze index linked che non si sono più risollevate dopo il default di Lehman e delle banche islandesi i cui bond erano finiti come sottostanti di alcuni contratti collocati a suo tempo sul mercato italiano. In forte accelerazione, per il quinto mese consecutivo, è risultata anche la raccolta di nuovi premi su polizze di ramo V, pari a 282 milioni (il 3% dell’intera nuova raccolta), più che raddoppiata rispetto a ottobre 2013, anche se si tratta di cifre molto basse rispetto a quelle dei contratti di ramo I. Considerando la nuova produzione realizzata in Italia dalle compagnie Ue, in ottobre pari a 1,5 miliardi, il 18% in più rispetto a ottobre 2013, i nuovi affari Vita nel mese sono stati pari a 9,8 miliardi (+45,3% rispetto allo stesso mese del 2013), mentre il dato da inizio anno sale a 90,6 miliardi di euro, con un aumento del 45,7% rispetto ai 10 mesi del 2013. L’Ania rileva che l’82% delle imprese del campione preso in esame, rappresentative dell’86% del mercato in termini di premi, ha registrato da inizio anno una raccolta superiore a quella dell’analogo periodo del 2013. Da gennaio la modalità di versamento a premio unico costituisce la scelta maggiormente utilizzata dai contraenti, per una quota pari al 96% del totale in termini di premi.

FONTE: MF

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