Sulla vicenda Fonage, fondo pensione degli agenti assicurativi, sull’orlo del commissariamento se non si trova una soluzione al disavanzo prospettico di 706 milioni di euro , parla Vittorio Verdone…
Sulla vicenda Fonage, fondo pensione degli agenti assicurativi, sull’orlo del commissariamento se non si trova una soluzione al disavanzo prospettico di 706 milioni di euro , parla Vittorio Verdone, direttore centrale Ania, associzione delle compagnie, a cui la scorsa settimana il presidente dello Sna, Claudio Demozzi aveva, dalle pagine di Plus24, indirizzato un appello a effettuare tutti sacrifici necessari. Mercoledì 18 febbraio Ania e i sindacati sono stati ricevuti individualmente anche dal sottosegretario Cassano che sta cercando una soluzione.
Dottor Verdone nei giorni scorsi sia lo Sna sia il gruppo Gaat Toro (che ha dato incarico allo studio Crenca & associati) hanno indicato tendenze migliorative per lo squilibrio prospettico di Fonage. Alla luce di ciò rivedrete le vostre posizioni?
No. Per noi la situazione di Fonage è ancora ferma ai dati già visionati. Le analisi concorrenti di cui si è scritto non sono state rese note nel dettaglio e a noi risulta che non esista uno studio sullo squilibrio prospettico del fondo alternativo a quella redatta dal fondo pensione che ha anche il conforto di due studi attuariali (Studio Orrù e Kpmg, ndr), il resto sono voci .
Quindi non siete disponibili a trattare una soluzione più soft per gli agenti?
Per Ania è fondamentale il passaggio “immediato” alla contribuzione definita per tutti gli iscritti. Su questo non siamo disponibili a trattare. Mettiamo sul piatto, non dimentichiamolo, 16 milioni di euro, con la conferma dei contributi già dati, a cui si aggiungono i 1.500 euro che ogni anno le compagnie versano per ogni agente. Questa componente viene spesso dimenticata, ma se il fondo non si salvasse non ci sarebbe più. La nostra è una proposta che garantisce un futuro a questa forma di previdenza. Dopo di che c’è anche l’offerta di considerare, nella trattativa di secondo livello, accordi diretti con la compagnia.
Qualcuno vi accusa di voler fare morire il fondo anche per risparmiare sui contributi
Si sbaglia. Siamo stati i primi a proporre una soluzione. In questa fase più che mai, ognuno si deve assumere le proprie responsabilità. Le pensioni verrebbero tagliate mediamente del 40% e lo stesso taglio viene realizzato sul valore di trasferimento per gli agenti in attività.
Valutate anche l’ipotesi di un taglio alle pensioni già erogate?
Quelle in erogazione ad eccezione di quelle di invalidità e dei superstiti.
Il commissariamento non sarebbe una bella figura per il mondo assicurativo, chiamato proprio a pensare alla previdenza degli italiani, non vi pare?
L’attuale modello di previdenza integrativa per gli agenti è fuori del tempo e non ha nulla a che vedere con le forme assicurative proposte dal settore. Certo una soluzione del problema eviterebbe fraintendimenti. Le imprese hanno manifestato attenzione e responsabilità. Ci auguriamo che tutti gli altri attori colgano la delicatezza della questione nell’interesse degli agenti.
Cosa vi attendente dall’incontro del 24 febbraio quando il Cda del fondo andrà alla Covip?
Presumo che si verificherà la situazione con i conti aggiornati al 2014 e poi vedremo il da farsi.
FONTE PLUS 24