Una ricerca di BCG e Morgan Stanley rileva come le tecnologie emergenti stiano creando perturbazioni sul settore assicurativo, costringendo il settore a sviluppare nuovi modelli di business che spingeranno a maggiori interazioni con i consumatori
Il settore assicurativo è all’alba di importanti cambiamenti guidati dalla tecnologia e le trasformazioni che ne seguiranno avranno il potenziale per cambiare radicalmente il modello di business delle compagnie di assicurazione a livello mondiale. Sono questi i risultati un rapporto congiunto pubblicato recentemente da Boston Consulting Group (BCG) e MorganStanley. Le perturbazioni che deriveranno da questi cambiamenti creeranno maggioriopportunità per gli assicuratori che li abbracceranno e rischi significativi per coloro che tarderanno ad adattarsi al nuovo ambiente digitale.
Anche se il settore assicurativo si è dimostrato lento nel reagire alle tecnologie emergenti, i punti di forza intrinseci del comparto – presenza di marchi solidi, distribuzione proprietaria, competenze in materia di prezzi e sottoscrizione – permettono loro di sfruttare la tecnologiaper creare un ambito di offerta alla clientela più interessante e persuasivo. I risultati del rapporto sono frutto di approfondite ricerche a livello globale curate dai gruppi di lavoro di Morgan Stanley e BCG dedicati al rapporto tra assicurazioni e tecnologia. Nei mesi scorsi, gli autori della ricerca hanno intervistato a tale scopo 56 dirigenti di imprese dei settori assicurativo e tecnologico; i team hanno anche sondato i clienti del comparto assicurativo di 12 paesi a livello mondiale (Australia, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti) per valutare la loro vicinanza alla tecnologia.
“Mentre alcuni aspetti del cambiamento tecnologico – come ad esempio una migliore efficienzaoperativa, la necessità di utilizzare la tecnologia in modo creativo per coinvolgere i propri clienti e una maggiore disintermediazione – sono comuni a molti settori produttivi, per quanto riguarda il modo assicurativo registriamo tutta una serie di sfide tipiche del comparto”, ha commentato Jon Hocking, a capo della divisione di ricerca sull’azionario assicurativo europeo di Morgan Stanley. “Le regole di base del settore assicurativo sono rivolte alla tariffazione e alla selezione deirischi. Noi crediamo che Internet delle Cose e Big Data cambieranno i modelli che gli assicuratori utilizzeranno per valutare i rischi, il modo in cui verranno analizzati gli stessi, la notifica e gestione dei sinistri e infine dimensione e struttura degli aggregati di rischio”.
La ricerca rileva infatti che gli aggregati di rischio dei settori auto ed abitazione potrebbero scendere di oltre un terzo, da 171 a 109 miliardi di dollari, con un calo pari ad una percentuale compresa tra il 5 e il 9 percento dei premi danni a livello globale (rami salute esclusi). Alcuni rischi emergenti (come la sicurezza informatica) e una maggiore flessibilità potrebbero tuttavia contenere questa discesa.
E’ comunque probabile che le assicurazioni dei rami danni saranno quelle che subiranno il maggiore impatto a lungo termine da parte dei cambiamenti tecnologici. “Ci attendiamo che il comparto danni andrà ad accantonare la valutazione attuariale dei rischi utilizzando tecniche statistiche per la modellazione del rischio strutturale basate sulle osservazioni in tempo reale”, afferma Michael Niddam, Partner di BCG. “Simili cambiamenti potranno essere riscontrati nel corso del tempo anche nelle assicurazioni sanitarie e nella protection, mentre nei rami vita e risparmio la distribuzione online porterà a maggiore trasparenza nei prezzi e all’erosione dei margini”.
Il sondaggio globale sui clienti del comparto assicurativo ha rivelato che oltre il 50% di questiinteragisce con la propria assicurazione di riferimento al massimo una volta l’anno. “Sebbene ci siano alcuni riscontri positivi, l’esperienza digitale dei consumatori nei confronti del comparto assicurativo mostra delle lacune rispetto ad altri settori produttivi, in particolare in momenti cruciali come la liquidazione degli indennizzi”, segnala Jean–Christophe Gard, Partner di BCG. L’indagine ha inoltre evidenziato significativi bisogni insoddisfatti, in quanto i consumatori bollano come costosi e poco flessibili molti dei prodotti attualmente in commercio. Ci sono tuttavia alcuni aspetti incoraggianti, visto che i consumatori (soprattutto i più giovani e quelli maggiormente benestanti) hanno espresso la volontà di prendere in considerazione prodotti innovativi che proverranno dal settore assicurativo.
Nonostante l’addensarsi delle sfide all’orizzonte, la ricerca ha identificato ampie opportunità per il comparto. Tra queste, ad esempio, un incremento della domanda di coperture per sensori e dispositivi di connessione riguardanti Internet delle Cose. “Internet delle Cose sarà capace di rimodellare in modo radicale la proposizione di prodotto in ambito assicurativo e ridurrà le dimensioni degli aggregati di rischio a livello globale”, afferma Adam Wood, a capo della divisione di ricerca di Morgan Stanley sul comparto azionario europeo dei servizi e software tecnologici.“Dispositivi e sensori di connessione, sempre più economici, avranno il potenziale di trasformarel’offerta dei rami auto e dei settori casa, salute e azienda. Gli assicuratori saranno in grado di raccogliere nuovi set di dati e valutare il rischio in modi completamente diversi. In alcuni casisaranno in grado di agire in tempo reale sugli stessi. Riteniamo anche che Internet delle Cose aiuterà le compagnie a mutare frequenza e forme di comunicazione con la propria clientela (con effetti positivi su cross-selling e tasso di retention). Le collaborazioni si dimostreranno fondamentali, visto che saranno necessarie in nuovi ecosistemi, come ad esempio quelli che comprenderanno i settori Casa & Salute. Ci saranno infine implicazioni finanziarie significative per le compagnie: il nostro modello di un’assicurazione ‘nativa digitale’ rivela che l’affidamento alla digitalizzazione potrebbe ridurre in modo significativo indicatori come loss ed expense ratio”.
Molti dei prodotti assicurativi emergenti votati alla tecnologia – come la casa connessa e latelematica – si prestano a un approccio ecosistemico in cui si formeranno partnership tra imprese assicurative e provider tecnologici. Tuttavia, gli assicuratori non sarannonecessariamente il naturale sbocco di questi nuovi ambienti. Ad esempio, il rapporto segnala come diverse aziende tecnologiche stiano sviluppando soluzioni in proprio. “Gli ecosistemi sono destinati a diventare sempre più importanti per i dispositivi connessi di veicoli, case e nel settore sanitario; se non si muoveranno celermente attraverso accordi dedicati, le compagnie assicurative rischiano di rimanere escluse da questi ambiti”, segnala Hocking. “C’è il rischio che il settore assicurativo veda l’ingresso di nuovi operatori che potranno potenzialmente sfruttare informazionimolto più dettagliate sui clienti rispetto a quelle attualmente disponibili per il comparto. Registriamo già significativi movimenti e un certo numero di innovazioni che stanno andando in questa direzione”.
Il rapporto fornisce anche una approfondita discussione sulle implicazioni dei costi tecnologici.“Ci attendiamo che i costi tecnologici possano aumentare moderatamente, con la maggior parte degli assicuratori che cercheranno di riallocare la spesa dai sistemi datati verso le iniziative digitali”, afferma Niddam. “Le aziende fornitrici di software avranno l’opportunità di fare il loro ingresso non solo nei canali distributivi e di interazione, ma anche in quelli principali. E anche l’analitica potrà giocare un ruolo predominante, soprattutto nella contestualizzazione dei dati raccolti via telematica e tramite Internet delle Cose”.
Per difendere i loro mercati, le compagnie dovranno costruire nuovi modelli di business, raggiungendo le aspettative dei consumatori che riguardano le interazioni digitali. Il rapportosottolinea come sarà vitale aumentare la velocità di risposta del settore assicurativo. Sistemi datati e rigidi – che rendono difficile l’interazione con i clienti attraverso i canali digitali ol’incorporazione di nuove tipologie di dati – saranno sempre più uno svantaggio competitivo. Le compagnie avranno anche bisogno di individuare ed agganciare i partner adatti per sviluppareofferte più intereressanti basate su Internet delle Cose. “Le assicurazioni che ne trarranno più vantaggio saranno quelle che avranno la capacità di individuare le tecnologie rivoluzionarie che potrebbero non essere disponibili per la commercializzazione immediata, ma allo stesso modo avereun impatto significativo a lungo termine sul settore”, conclude Jean–Christophe Gard.
FONTE INTERMEDIA CHANNEL