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Bancassurance Antitrust al test delle fusioni

NewSintesi e Rassegna Stampa | 25 Giugno 2015 | 0

La Relazione sull’attività svolta nel 2014 dall’Autorità garante della concorrenza e dei mercati (Agcm) segnala l’iperattivismo dell’Antitrust nel settore dei servizi finanziari. L’anno scorso l’Authority ha vigilato su BancoPosta e sulle sue condotte ostruzionistiche contro la chiusura dei conti postali, ha lavorato a norme per migliorare la mobilità della domanda di prodotti bancari e assicurativi (motori di ricerca indipendenti), è intervenuta sul Consorzio Bancomat e ha portato alla riduzione da 0,10 a 0,07 euro della commissione per ogni operazione, ha avviato una verifica su ipotesi di cartello sui tassi dei mutui offerti da sei banche in Trentino Alto Adige, ha firmato protocolli con Banca d’Italia e Ivass da cui sono scaturiti i pareri su tempistica e procedure di chiusura dei conti correnti e sull’operatività di alcune compagnie. Ha revocato i paletti sulla bancassurance decisi nel 2006 per la fusione tra Banca Intesa e SanPaolo Imi. Ha detto la sua sull’aggregazione Unipol-FonSai.
Ma non basta: l’Antitrust ha censurato pubblicità ingannevoli sulle carte revolving e comportamenti commerciali scorretti nel credito al consumo, ha stoppato gli invii di false citazioni in giudizio e solleciti di pagamento scorretti per il recupero crediti, è intervenuta sulla cancellazione dalle banche dati dei cattivi pagatori e sui servizi accessori di ristrutturazione dei debiti e check up finanziario. Ancora più rilevante l’istruttoria condotta sugli agenti assicurativi, che ha portato le principali compagnie assicurative (UnipolSai, Generali, Allianz, Reale Mutua, Cattolica, Axa e Groupama) a sottoscrivere impegni per facilitare agli agenti la gestione di più mandati, «favorendo un effettivo confronto competitivo nei mercati assicurativi danni, tra i quali in particolare quello RcAuto». Ma la grande sfida per l’Autorità riguarda il riassetto in arrivo nel settore del credito: dal ruolo delle Fondazioni sull’azionariato — e dunque sulla contendibilità delle banche — sino alla valutazione delle ricadute sui clienti della nuova campagna di fusioni e aggregazioni. Hic Rhodus, hic salta.

FONTE PLUS 24

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