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Consumatori e broker alleati per migliorare l’informativa

21 Giugno 2014

È tempo di assemblee nel settore assicurativo. Ha cominciato ieri l’Aiba, l’associazione dei broker.

 

È tempo di assemblee nel settore assicurativo. Ha cominciato ieri l’Aiba, l’associazione dei broker. Poi sarà la volta delle assise di Ivass, l’Authority di settore, che avranno luogo il 26 giugno. Chiuderà l’Ania il primo luglio. I temi all’ordine del giorno sono molti. I broker rompono il ghiaccio con un argomento che non ha finora conquistato le prime pagine dei giornali, al contrario dell’Rc Auto, ma che ha la sua importanza: l’informativa nel settore assicurativo che Ivass sta rivisitando, con nuove regole che non entusiasmano gli intermediari della lettera b. Per questo l’Associazione italiana broker ha trovato degli alleati inusuali, le associazioni dei consumatori con le quali si è incontrata la scorsa settimana. Presenti al tavolo Adiconsum, Adoc, Cittadinanza attiva, Federconsumatori, Movimento consumatori, con le quali Aiba ha convenuto di avviare una collaborazione stabile per promuovere iniziative comuni volte a stimolare una maggiore trasparenza e un’efficace comunicazione. «Si sta inoltre vagliando un protocollo di collaborazione», spiega l’Aiba che ha condiviso con le associazioni dei consumatori l’opportunità di utilizzare come primo argomento all’ordine del giorno proprio il veicolo regolamentare delle procedure di semplificazione, su cui Ivass ha avviato una pubblica consultazione, per rivedere insieme l’impostazione ed evitare eccessi di burocrazia, aumentando invece la tutela reale di contraenti e assicurati. «Siamo convinti che in ottica di semplificazione debbano essere individuati strumenti di trasparenza più raffinati e tarati su criteri soggettivi (le caratteristiche del cliente) e oggettivi (i singoli prodotti) rispetto all’attuale impostazione che privilegia l’eccesso di informazione analitica senza distinzione tra le stesse informazioni, con il risultato di affievolire la trasparenza», ha spiegato Carlo Marietti, presidente di Aiba. Insomma, secondo l’associazione, il cliente di un broker (spesso una impresa) non ha bisogno delle stesse informazioni di un consumatore e viceversa.

FONTE PLUS 24