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Donnet: piano e integrazione Così Generali cresce in Italia

NewSintesi e Rassegna Stampa | 22 Marzo 2014 | 0

Con una campagna di comunicazione e pubblicità da oltre 10 milioni Generali Italia presenta l’avvio dell’integrazione che vedrà nel 2016 tutte le attività assicurative del gruppo nel nostro Paese riunite sotto un unico marchio e un’unica offerta di prodotti.

 

Con una campagna di comunicazione e pubblicità da oltre 10 milioni Generali Italia presenta l’avvio dell’integrazione che vedrà nel 2016 tutte le attività assicurative del gruppo nel nostro Paese riunite sotto un unico marchio e un’unica offerta di prodotti.
La campagna, che con il titolo «vediamo positivo» prevede anche installazioni in sei piazze italiane di occhiali giganti (ieri erano anche a Venezia in San Marco, proprio sotto Procuratie Vecchie, gli edifici storici del gruppo che occupano quasi un lato intero della piazza e che, è stato sottolineato, resteranno di proprietà del Leone) sarà in un certo senso il biglietto da visita del nuovo corso della compagnia nel nostro Paese. All’inizio avrà una identità «corporate» per poi passare a una focalizzazione su due nuovi prodotti: nel vita «Valore futuro», che prevede investimenti in mercati emergenti, e nella Rc auto una polizza a «consumo» con l’uso della «scatola nera».
«Per il 2015 puntiamo a un risultato operativo più alto e a restare in una posizione di leadership sia qualitativa sia quantitativa nel Paese». Così Philippe Donnet, country manager e amministratore delegato di Generali Italia, che comprende le controllate Alleanza, Genertel e Banca Generali, ha illustrato ieri a Venezia gli obiettivi del piano di integrazione 2014-2016 che, è ha sottolineato, per il 90% sarà completato entro la fine del prossimo anno. Accanto a Donnet c’erano Davide Passero (marketing), Bruno Scaroni (distribuzione), Marco Sesana (sistemi informativi) e Gianluca Perin (risorse umane).
La nuova compagnia, nata dalla fusione e riorganizzazione delle società in Italia delle Generali, nel 2013 ha realizzato premi per 19,6 miliardi, 13,3 nel vita e 6,3 nei danni, un utile operativo in crescita del 16% a 1,72 miliardi (il 40 % di quello totale di gruppo) con una quota di mercato del 15,4% che la colloca al primo posto nel settore delle polizze nel nostro Paese. L’integrazione prevede al 2016 3 mila punti vendita con il marchio del Leone e la razionalizzazione della gamma dei prodotti, che scenderanno dagli attuali 270 a 70, e la riqualificazione di oltre mille persone. Il passaggio transitorio del cobranding si concluderà con l’archiviazione dei marchi Ina Assitalia, Toro, Lloyd italico e Augusta. L’unica compagnia avrà sotto il profilo territoriale quattro centri direzionali: Mogliano Veneto (vita e imprese), Roma (retail non auto e istituzioni), Torino (auto) e Milano (liquidazione sinistri). «Stiamo andando molto veloci nonostante la complessità dell’integrazione», ha sottolineato il numero uno di Generali Italia.
Un «immenso lavoro», come lo ha definito Donnet, che richiede investimenti per 300 milioni e la cui realizzazione avviata lo scorso anno con la semplificazione societaria consentirà a Generali di essere «più forte» ha sottolineato l’amministratore delegato, in un contesto domestico reso più competitivo dalle mosse di tutti i principali player: la fusione di Unipol e Fonsai, l’acquisizione da parte di Allianz di 1,1 miliardi di premi da UnipolSai, la privatizzazione di Poste vita.

FONTE CORRIERE ECONOMIA

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