Cari colleghi, dal 1° luglio diremo addio agli attestati di rischio cartacei. E dal 18 ottobre dovrebbero essere dematerializzati anche i contrassegni da esporre sul parabrezza. Il tutto in attuazione di quanto previsto dal decreto Cresci Italia (Dl 1/2012). Queste operazioni che impatti avranno sulle nostre attività? Di certo non indifferenti. E’ vero che i clienti apprezzano tutti questi vantaggi e che forse alle compagnie pensano che possa rappresentare un vantaggio in quanto comporta una riduzione dei costi, anche se tale atteggiamento rivolto solo al risparmio dei costi e delle spese di gestione è abbastanza miope. Per noi agenti, invece, possono esserci delle insidie. Non vorrei infatti, come ho già più volte segnalato, che si tratti di uno dei primi passi per rendere concreta la disintermediazione nella Rc Auto, che ci lasci con un pugno di mosche in mano, proprio nell’unico comparto di domanda del mercato. Consegnare l’attestato di rischio in agenzia seppur comporta un certo maggior onere amministrativo aveva il grande vantaggio di tornare da avere un contatto col cliente. Abbiamo visto come l’automazione di certi sistemi che agevolano la vita dei consumatori, si sono rivelati un boomerang per i professionisti del settore. Come è stato per il settore bancario l’introduzione dell’home banking che ha svuotato le filiali. Non vorrei seguirne l’infausto esempio. Noi ci batteremo, lo abbiamo ribadito più volte, perché l’home insurance non divenga dispositiva, ma resti solo ed esclusivamente informativa. Questo non perché vogliamo rendere complicata la vita ai nostri clienti o ci opponiamo all’evoluzione tecnologica e ai cambiamenti che essa comporta, ma perché pensiamo e siamo convinti che il prodotto assicurativo non si possa considerare uno strumento da banco, ma abbia bisogno di sostegno e consulenza, che solo un professionista è in grado di offrire. Noi agenti, assieme ai broker oggi intermediamo l’80% del mercato e l’occasione del contatto in agenzia, sposando le più evolute logiche di cross-selling rappresenta ancora oggi un valido momento di incontro con il cliente per conoscerlo meglio e capire come e quanto sono cambiate le sue esigenze rispetto al passato e in che modo possiamo supportarlo con i nostri servizi. Mi auguro che le compagnie e in particolare Generali Italia si rendano conto di quale pericolo stiamo correndo e che quindi si fermino semplicemente a questa prima fase, perché svuotare le agenzie certamente crea un pregiudiziale al business assicurativo. Inoltre due componenti del Consiglio direttivo in qualità di rappresentanti del Gruppo Agenti Generali hanno partecipato, su invito di Anapa, l’associazione alla quale aderiamo, assieme ad altri rappresentanti di gruppi all’interessante workshop organizzato da Ivass proprio sulla dematerializzazione che ci ha permesso di capire tutte le dinamiche di questa decisione. Buona lettura
Il presidente Vincenzo Cirasola