Una marcia indietro sull’aumento della “tassa” sui fondi pensione dall’11% all’11,5 per cento.
Una marcia indietro sull’aumento della “tassa” sui fondi pensione dall’11% all’11,5 per cento. È quella che, a meno di sorprese dell’ultima ora, dovrebbe essere sancita oggi dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato con l’individuazione di una copertura alternativa all’emendamento al decreto Irpef dei relatori che sterilizza nel 2014 per le casse di previdenza l’innalzamento al 26% della tassazione sulle rendite finanziarie. Tutta da giocare, invece, è la partita su Irap e bonus Irpef. Con il Nuovo centro destra che insiste nel chiedere l’estensione del bonus da 80 euro ai nuclei monoreddito con più figli e il rafforzamento del taglio Irap per le piccole aziende. Ma il Governo continua a fare muro.
«Sono temi interessanti ma ora non ci sono le condizioni finanziarie. La nostra posizione resta la stessa», ribadisce il viceministro dell’Economia, Enrico Morando. Ma Antonio D’Alì (Ncd), che è relatore del provvedimento a Palazzo Madama così come Cecilia Guerra (Pd), non si dà per vinto: «Ho parlato con il capogruppo Maurizio Sacconi: sulla richiesta di allargare il bonus Irpef alle famiglie andremo avanti. Siamo pronti anche a votare con altri gruppi, ma non credo ce ne sarà bisogno».
Il braccio di ferro sembra insomma destinato a continuare fino ad oggi, giornata in cui le Commissioni dovrebbero concludere l’esame del decreto Irpef per far approdare nel pomeriggio (secondo l’attuale tabella di marcia), il testo in Aula per il primo sigillo atteso entro il 5 giugno. Ma a questo punto appare probabile che slitti a domani l’arrivo del provvedimento in Aula a Palazzo Madama, dove non è escluso che il Governo possa ricorrere alla fiducia. Il testo del Dl (che scade il 23 giugno) dovrà poi passare alla Camera per il secondo disco verde.
Un possibile compromesso tra Ncd e Pd potrebbe essere trovato sul via libera del rafforzamento del taglio dell’Irap per partite Iva e piccole imprese agendo sullo strumento delle deduzioni. Ma per il partito di Alfano resta prioritario un segnale immediato sull’allargamento della platea dei beneficiari del bonus Irpef senza attendere che le nuoce misure che saranno adottate dal Governo con la prossima legge di stabilità.
Un’altra questione calda è quella della Rai. Su questo punto la versione originaria del decreto subirà sicuramente alcune correzioni (v. altro articolo a pag. 25). Le Commissioni stanno poi valutando la possibilità di attenuare il taglio a carico del settore dell’editoria per effetto dello stop alla pubblicazione sui giornali dei bandi di gara.
Novità potrebbero arrivare anche sul fronte dell’agricoltura con correttivi mirati per preservare dalla tassazione delle energie alternative gli incentivi già utilizzati. Anche in questo caso tutto dipenderà dalla possibilità di individuare le risorse necessarie per garantire la copertura agli eventuali ritocchi. da decidere anche le sorti dell’emendamento del presidente della commissione Finanze del senato, Mauro Maria Marino (Pd), sulla riammissione a un piano di rateizzazione dei debiti con il fisco ai contribuenti che hanno perso questa possibilità.
FONTE IL SOLE 24 ORE