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Fondo Pensione Agenti: Analisi ANAPA sul bilancio di esercizio 2013

5 Maggio 2014

Il 29 aprile scorso l’assemblea dei delegati del Fondo Pensione Agenti ha approvato all’unanimità il Bilancio 2013. Come già noto, il Fondo è al centro di una complessa situazione, con una situazione prospettica che dovrà essere oggetto di un piano di riequilibrio condiviso tra le parti sociali da presentare alla COVIP entro il prossimo mese

 

Il 29 aprile scorso l’assemblea dei delegati del Fondo Pensione Agenti ha approvato all’unanimità il Bilancio 2013. Come già noto, il Fondo è al centro di una complessa situazione, con una situazione prospettica che dovrà essere oggetto di un piano di riequilibrio condiviso tra le parti sociali da presentare alla COVIP entro il prossimo mese di giugno. ANAPA ha analizzato il bilancio approvato (che potrete trovare in calce all’articolo), evidenziando alcuni dati e note esplicative che a seconda dell’associaizone di categoria sono meritevoli di una serie di riflesioni e conclusioni. I punti che seguono sono quindi quelli sui quali ANAPA ha ritenuto di concentrare la propria analisi

Fondo Pensione Agenti – Analisi ANAPA sul bilancio di esercizio 2013

1) Retribuzioni Organi Sociali

  • CdA uscente: Lucio Modestini, Presidente – Ettore Lombardo, Vice Presidente – Antonietta Florio, Marco Fusciani, Francesco Nanni, Ciro Sindona, consiglieri;
  • Collegio sindacale uscente: Raffaele Perillo, Presidente – Giuseppe Caldelli, Silvio Friscioni, Michelangelo Negro, sindaci.

Di seguito riportiamo le tabelle relative alle retribuzioni dei CdA uscenti i cui componenti sono gli stessi sia del Fondo sia delle due società immobiliari (Agenim e Im-Age).

ANAPA - Newsletter Bilancio FPA - Pagina 2

Prendendo a riferimento la retribuzione del precedente Presidente, Lucio Modestini, sommando i compensi per carica e per delega, per il Fondo e per le due società immobiliari, si arriva al totale di 155.000 euro lordi all’anno.

Il solo compenso annuale per essere Presidente del Fondo ammonta a 25.000 euro per carica e a 30.000 euro per delega. La delega, in particolare, così come si evince anche dalla relazione che accompagna il bilancio 2010, consiste nell’incarico “di seguire l’iter dei provvedimenti legislativi e amministrativi di potenziale interesse per il Fondo, di promuovere le più opportune riforme dell’ordinamento interno del Fondo stesso, in materia di contribuzione e relative prestazioni, nonché di sviluppare i rapporti con le Istituzioni e le Parti Sociali, nazionali ed internazionali in considerazione della sempre più forte incidenza della legislazione europea sulla normativa che disciplina l’attività dei fondi pensione”.

Si tratta proprio di quell’attività che avrebbe dovuto portare a prevedere con largo anticipo l’emanazione dei nuovi principi contabili per il calcolo delle riserve tecniche e ad adottare per tempo i dovuti adeguamenti dell’ordinamento interno.

In totale i compensi dei precedenti componenti del CdA, ammontano a 389.000 euro, a cui vanno aggiunti 252.000 euro di compensi per il Collegio Sindacale (invariati dal 2011), i cui componenti, anche in questo caso, coincidono sia nel Fondo Pensione sia nelle due società immobiliari (anzi in quest’ultime vi è un ulteriore sindaco indicato dalla componenti agenti).

ANAPA - Newsletter Bilancio FPA - Pagina 3.1 Imc

In definitiva, aggiungendo anche il compenso del Direttore Generale, rag. Sandro Bianchini, (158.000 euro lordi annui) che partecipa alle riunioni dei CdA, si arriva a una retribuzione complessiva lorda degli organi amministrativi di 799.000 euro (senza contare i rimborso spese per trasferte, rappresentanze, ecc.).

  • CdA in carica: Francesco Pavanello, Presidente – Roberto Manzato, Vice Presidente – Paolo Bullegas, Sergio Giovanardi, Tommaso Montelli, Francesco Nanni, consiglieri;
  • Collegio sindacale in carica: Raffaele Perillo, Presidente – Giuseppe Caldelli, Silvio Friscioni, Michelangelo Negro, sindaci.

Con riferimento alle remunerazioni degli attuali amministratori, prendiamo atto con piacere che il Vice Presidente del Fondo, Roberto Manzato, ha rinunciato alla quota 2014 relativa alla delega per l’attività svolta nella commissione che ha elaborato il piano di risanamento.

Il Presidente del CdA delle due società immobiliari, Francesco Pavanello, il suo Vice Presidente, Roberto Manzato e un solo consigliere hanno rinunciato ai compensi, ma solo a partire dal primo gennaio 2014.

Conseguentemente, v’é stata una diminuzione dei compensi, passando da 389.000 euro a 350.000 euro, ai quali vanno sempre aggiunte le suddette remunerazioni, rimaste invariate, dei componenti del Collegio Sindacale (252.000 euro) e del Direttore Generale (158.000 euro). Pertanto, in definitiva, la retribuzione complessiva ammonta a 760.000 euro con un taglio appena di 39.000 euro (rispetto ai 799.000 euro della gestione uscente).

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NOTA BENE: Tuttavia, a un più approfondito esame, se facciamo riferimento solo alle remunerazioni relative al Fondo, vale a dire ai componenti del CdA e del Collegio Sindacale, escludendo quindi quelle afferenti alle due società immobiliari, è agevole rilevare che dalla precedente gestione a quella attuale si registra un aumento di 82.000 euro, passando da 230.000 euro a 312.000 euro.

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Pertanto, in presenza di un disavanzo prospettico di 786 milioni di euro rilevato dalla commissione alla fine del 2013, gli organi sociali del Fondo hanno pensato piuttosto ad aumentare la retribuzione degli amministratori e, con la teoria dei “vasi comunicanti”, scaricare i tagli sui bilanci delle due società immobiliari.

2) Consulenze esterne

Le consulenze esterne, delle quali si avvale il Consiglio di Amministrazione per le scelte strategiche, di asset location, ecc., che vanno a far parte dei costi complessivi per l’amministrazione del nostro Fondo sono state nell’anno 2013 pari a 496.000 Euro, contro i 334.000 del 2012, vale a dire con un significativo aumento di 162.000 Euro.

3) Retribuzioni lorde dipendenti

Nell’anno 2013 1.478.844 Euro rispetto a 1.463.956 Euro.

4) Investimenti immobiliari

Rileviamo che i CdA delle due società immobiliari, attraverso le quali il Fondo gestisce il proprio patrimonio immobiliare, hanno proceduto con un nuovo metodo di calcolo (attualizzazione dei flussi di cassa attesi) alla stima degli immobili. Ciò ha portato a una svalutazione della società Agenim di 3.400.962 euro che si ripercuote sul risultato d’esercizio, facendo emergere un disavanzo di 3.831.227 euro. Nessuna svalutazione, invece, è stata effettuata con riferimento alla società Im-Age che, tuttavia, segna un modestissimo avanzo di gestione di 70.971 euro. Sarebbe importante conoscere gli immobili investiti tramite tali società, la loro location e il loro rendimento effettivo, corretto per il rischio. Anche alla luce di questi risultati, il CdA del Fondo ha preso in considerazione l’analisi di strumenti alternativi alla gestione diretta, certificando, in sostanza, l’insu ccesso della politica d’investimento immobiliare finora perseguita.

5) Rendimento medio della gestione

Dal bilancio apprendiamo che il rendimento medio ponderato delle due gestioni, ordinaria e integrativa, è stato pari al 4,52%. Confrontando i rendimenti storici medi degli ultimi 5 anni con il tasso di rendimento medio del BTP decennale, che rappresenta il parametro di riferimento per gli investimenti privi di rischio (risk-free) si evince come il Fondo mediamente sottoperformi i titoli di stato decennale.

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A questo punto è lecito chiedersi: di fronte a questi risultati non valeva la pena acquistare semplicemente BTP decennali, il cui rendimento è certo all’atto dell’acquisto se mantenuti sino alla scadenza, senza accollarsi il rischio della gestione finanziaria e gli ingenti costi di struttura?

6) Relazione del Collegio sindacale

Rileviamo che il Collegio Sindacale, nella sua relazione rimarca, per ben due volte, che “la responsabilità della redazione del bilancio in conformità alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione compete agli amministratori del Fondo”. Simili dichiarazioni, quasi a voler prendere le distanze o comunque a definire in modo più puntuale gli ambiti di responsabilità, non si ravvisano nelle relazioni che accompagnavano i bilanci di esercizio degli anni precedenti.

7) Mancata svalutazione dei titoli (rimasti al costo d’acquisto)

Esprimiamo dubbi sul fatto che il Collegio Sindacale, nell’esecuzione dell’impairment test sui titoli in portafoglio per la verifica dell’esistenza di una perdita durevole di valore rispetto al costo d’acquisto, non abbia rilevato la necessità di una svalutazione. Si tratta, a nostro avviso, di una decisione alquanto peculiare che si differenzia dalle scelte effettuate da altri fondi pensione.

8) Numero iscritti (continua il trend negativo)

Alla fine del 2013 gli iscritti contribuenti ammontano a 15.673 (di cui 15.421 agenti in attività, 216 prosecutori volontari e 35 pensionati contribuenti). Alla fine del 2012 gli iscritti contribuenti ammontavano a 16.124. Pertanto continua il trend negativo!

Inoltre, nel corso del 2013 ci sono state 170 nuove adesioni e 622 uscite per diverse cause.

Dalla relazione apprendiamo, ancora, con preoccupazione che la decisione di bloccare in via temporanea i trasferimenti volontari potrà essere confermata, in via strutturale, nel piano di risanamento, “imprigionando”, di conseguenza, gli iscritti al Fondo prevedibilmente per tutta la durata del piano stesso.

9) Non è la legge ad aver creato il disavanzo prospettico

Finalmente anche il Fondo inizia ad ammettere che non è stato il Regolamento sui nuovi principi attuariali ad aver creato esclusivamente il disavanzo prospettico. Infatti a pag. 4 della relazione il CdA ammette: “Una volta accertato il grave disavanzo, determinato in misura significativa ma non esclusiva dall’emanazione del predetto Regolamento, il Cda ha predisposto due ipotesi di piano di riequilibrio, ora sottoposte all’esame delle Parti Sociali”.

Sembrerebbe che siamo di fronte all’inizio di una presa di assunzione di responsabilità sulla gestione interna e sugli scarsi risultati che il Fondo presenta sul piano finanziario in termini di equilibrio/squilibrio prospettico.

Non c’è più tempo perché il mese di giugno si avvicina e, pena il rischio di commissariamento da parte di Covip, va presentato quanto prima il piano di risanamento concordato dalle parti sociali.

Restando a disposizione per ogni eventuale approfondimento, Vi informiamo che il prossimo appuntamento tra le parti sociali per deliberare, almeno speriamo, il piano di salvataggio del Fondo è previsto per il giorno 13 maggio a Roma e sarà nostra premura tenervi informati su quale evoluzione ci sarà.

FONTE INTERMEDIA CHANNEL