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FONDO PENSIONE AGENTI: IL CDA PRESENTA IPOTESI DI RIEQUILIBRIO

7 Febbraio 2014

Con una lettera inviata nella giornata di ieri ai presidenti dei Gruppi Agenti Aziendali, ANAPA ed UNAPASS hanno fatto il punto sugli esiti dell’incontro di Roma dello scorso 3 febbraio tra le rappresentanze degli agenti professionisti (ANAPA, SNA ed UNAPASS), gli organi istituzionali del Fondo Pensione Agenti e l’ANIA.
Con una lettera inviata nella giornata di ieri ai presidenti dei Gruppi Agenti Aziendali, ANAPAed UNAPASS hanno fatto il punto sugli esiti dell’incontro di Roma dello scorso 3 febbraio tra le rappresentanze degli agenti professionisti (ANAPA, SNA ed UNAPASS), gli organi istituzionali del Fondo Pensione Agenti e l’ANIA.

Nel corso dell’incontro, il presidente del FPA Francesco Pavanello ha presentato una serie di documenti circa la situazione patrimoniale, le cause dello squilibrio prospettico, pari a 800 milioni di euro, che il Fondo si trova a fronteggiare, ed una ipotesi di riequilibrio finanziario elaborata dal cda FPA.

Nella prima parte della documentazione si ripercorre una breve cronistoria degli andamenti nel tempo, caratterizzati da diversi interventi volti ad aumentare il livello di prestazioni promesse ai pensionati – grazie ad una forte “solidarietà intergenerazionale” – senza però averne mai previsto l’adeguamento proporzionale delle contribuzioni. In sostanza – segnalano ANAPA ed UNAPASS – le generazioni future contribuiscono in modo determinante alla sostenibilità patrimoniale prospettica del fondo, in considerazione soprattutto dei nuovi ingressi preventivati.

All’interno della presentazione sono anche contenute alcune tabelle che dimostrano – con quattro esempi reali – come a fronte di un monte capitale anche di piccola entità si percepisca una pensione “obiettivamente sproporzionata” e nelle quali si può notare come nel corso dei prossimi anni il rapporto tra oneri e contributi vada ad assottigliarsi “restituendo a coloro che andassero in pensione dopo il 2031 meno di quanto versato, incluso il contributo delle Compagnie”.

Lo squilibrio finanziario – scrivono le due associazioni nella lettera ai GAA – venutosi così a creare strutturalmente nel corso degli anni, con l’intervento del Legislatore di cui al D.M. 259/13, obbligando i fondi come l’FPA a criteri di calcolo prospettici che non devono tenere in considerazione i contributi futuri, deve necessariamente trovare immediate soluzioni di riequilibrio”. Nei documenti presentati sono anche evidenziate le cifre mancanti in considerazione del predetto nuovo metodo di calcolo.

I documenti illustrati da Pavanello presentano anche due ipotesi di riequilibrio: la prima prevederebbe – a fronte di un disavanzo di 786 milioni di Euro – una rimodulazione delle prestazioni attese che, pur realizzando un risparmio complessivo di 344 milioni, renderebbe tendenzialmente meno pesante la partecipazione solidaristica delle generazioni future di pensionandi. Vengono inoltre ipotizzate cinque fasce di riduzioni delle pensioni in corso a fronte delle quali restano comunque importanti somme da reperire in un arco temporale di circa 20/25 anni, “ricordando che l’amministrazione del FPA prevede la presenza paritaria dei rappresentanti dell’ANIA”.

La seconda ipotesi di riequilibrio considera invece di trasformare nell’immediato il fondo da “fondo a prestazione definita” a “fondo a contribuzione definita”.

Il confronto di merito sulle possibili soluzioni, una volta registrata la presa d’atto della situazione, è stato rinviato alle prossime settimane per un ulteriore incontro tra le parti sociali. Come ricordano ANAPA ed UNAPASS in chiusura della lettera inviata ai presidenti GAA, è necessario sottoporre all’approvazione della COVIP (entro il prossimo mese di giugno) un piano condiviso tra le parti coinvolte, “in mancanza del quale si renderebbe obbligatorio l’avvio della procedura di liquidazione”.

FONTE INTERMEDIA CHANNEL