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FONDO PENSIONE AGENTI: L’AAU APPOGGIA LA POSIZIONE DI ANAPA E UNAPASS

21 Novembre 2014
FONDO PENSIONE AGENTI: L’AAU APPOGGIA LA POSIZIONE DI ANAPA E UNAPASS
Anche per Enzo Sivori, presidente dell’Associazione agenti UnipolSai, l’unica soluzione è trasformare il fondo “a contribuzione definita”, con gestioni separate delle imprese a favore dei propri agenti.

Dopo aver disertato l’ultimo congresso elettivo del Sindacato nazionale agenti e dopo aver più volte criticato la politica attuata dal sindacato di via Lanzone, il presidente dell’Associazione agenti UnipolSai (Aau), Enzo Sivori (nella foto), prende ancora una volta le distanze.

Presente martedì scorso, a Bologna, al terzo Forum dei Gruppi aziendali, organizzato da Anapa e Unapass, Sivori ha diramato alla stampa una nota sullo stato attuale in cui versa il Fondo pensione agenti, appoggiando, di fatto la posizione assunta dalle due associazioni.

«Le cause della grave crisi che ha colpito il Fondo sono senza dubbio da ricercarsi nelle politiche di gestione attuate negli ultimi quattro lustri dello scorso millennio, allorché tutti i soggetti coinvolti continuarono ad ispirarsi al principio del laissez faire – laissez passer, incuranti di ciò che stava accadendo e di ciò che sarebbe accaduto nell’immediato futuro a tutti i fondi di previdenza, a causa dello sbilancio tra attivi e pensionati in costante ed inesorabile crescita», afferma Sivori. «Le recenti modifiche normative sono solo responsabili di aver fatto emergere le criticità patrimoniali prospettiche, mentre le stesse avrebbero potuto essere evitate con una pianificazione economica rigorosa, evitando ad esempio i due successivi aumenti delle prestazioni licenziati negli anni ‘80 e ‘90. Ciò detto, riteniamo che tutta la categoria, compresi i pensionati, debba adoperarsi per contribuire al salvataggio del fondo, tenendo conto del contesto strategico ed economico in cui deve svolgersi la trattativa. Un contesto che non è più immutato ed immutevole, ma in continua rivoluzione e per ciò articolato anche nelle soluzioni e nei modelli di trattativa».

Per il presidente di Aau, «i cambiamenti in atto rendono sempre più sfumato il confine fra primo e secondo livello di contrattazione, e sempre più necessaria la contaminazione fra gli stessi, ricercando senza preconcetti un punto d’incontro fra le differenti visioni e fra i diversi soggetti. A fronte di un intervento delle compagnie per il salvataggio del fondo, l’azzeramento degli aumenti pensionistici fatti alla fine del secolo scorso, l’aumento dei versamenti da effettuare, si potrebbe trasformare il fondo da “a prestazione definita” in fondo “a contribuzione definita” che possa prevedere, al suo interno, gestioni separate delle imprese a favore dei propri agenti. In tal modo si articolerebbe una soluzione di primo-secondo livello che potrebbe incontrare i favori di tutti, garantendo al contempo la continuità delle prestazioni pensionistiche integrative e la riforma integrata del fondo, attraverso un’unica gestione delle risorse di entrambi i livelli».

FONTE TUTTO INTERMEDIARI