Si è svolto ieri a Roma il primo incontro tra le tre rappresentanze degli agenti professionisti di assicurazione (Anapa, Sna, Unapass), l’Ania e il CdA del Fondo Pensione Agenti. Al centro del confronto è stata posta l’analisi della situazione di squilibrio finanziario, valutato in circa 800 millioni di euro, che emerge in applicazione ai nuovi
Si è svolto ieri a Roma il primo incontro tra le tre rappresentanze degli agenti professionisti di assicurazione (Anapa, Sna, Unapass), l’Ania e il CdA del Fondo Pensione Agenti. Al centro del confronto è stata posta l’analisi della situazione di squilibrio finanziario, valutato in circa 800 millioni di euro, che emerge in applicazione ai nuovi criteri di previsione che la legge ha previsto per i fondi pensione. Il Consiglio di amministrazione del FPA ha presentato anche un piano di riequilibrio finanziario sul quale tutte le parti sociali presenti hanno concordato di riaggionarsi entro i prossimi 20 giorni.
Ad incidere sul forte squilibrio finanziario del Fondo Pensione Agenti sembrerebbe aver concorso più di un fattore, oltre ai nuovi criteri contabili previsti dal legislatore e agli andamenti finanziari del mercato, come l’approvazione di quattro significativi aumenti delle prestazioni negli anni ’80 e ’90 senza alcun aumento proporzionale dei versamenti; infatti, il fondo eroga attualmente prestazioni pensionistiche la cui entità troverebbe giustificazione tecnica solamente con montanti doppi o tripli rispetto a quelli effettivamente versati.
Trattandosi di un fondo pensione a prestazione definita, è stata trasferita sui contributi delle nuove generazioni una quota di solidarietà sempre più consistente. Tra le varie casistiche presentate ha colpito il caso di un pensionato che a fronte di un montante dei contributi versati di poco superiore a 4.000 Euro, ha percepito a tutt’oggi una somma superiore a 26.000 Euro.
Il Fondo Pensione Agenti eroga complessivamente prestazioni previdenziali a 10.551 pensionati e riceve contributi da 15.714 agenti attivi; nell’ultimo decennio il numero degli agenti attivi si ė ridotto di circa 3.000 unità e colpisce il gap tra il numero degli agenti aderenti al fondo pensione – 15.714 – e gli agenti iscritti nella sezione A del registro Ivass, attualmente 26.298. Ci si domanda se ci sia uno scarso appeal del fondo, se gli agenti gestiscano la propria previdenza complementare attraverso altri strumenti o se vi siano ulteriori motivazioni. Sul tavolo ci sono diverse opzioni e bisognerà che le parti sociali trovino una soluzione condivisa da sottoporre a Covip entro il prossimo mese di giugno (è stato prorogato il termine per la presentazione, inizialmente previsto per il 21 febbraio p.v.).
“Questa volta – ha affermato il presidente di Unapass Massimo Congiu, presente all’incontro come parte sociale – non c’è molto tempo, ma prendiamoci tutto quello che rimane a disposizione per trovare una soluzione che sia veramente definitiva, perchè sia i colleghi già pensionati che quelli ancora attivi hanno bisogno di certezze e le compagnie devono fare veramente la loro parte mettendo mano al proprio portagoglio“.
FONTE INTERMEDIA CHANNEL