Nella delicata situazione del Fondo Pensione Agenti si apre un ulteriore fronte di contrapposizione. La newsletter ANAPA odierna, che ricorda agli aderenti al Fondo come comportarsi nel caso in cui decidessero di sospendere i contributi (e riprende una comunicazione già effettuata prima di Natale), non è affatto piaciuta al Sindacato Nazionale Agenti, che
Nella delicata situazione del Fondo Pensione Agenti si apre un ulteriore fronte di contrapposizione. La newsletter ANAPA odierna, che ricorda agli aderenti al Fondo come comportarsi nel caso in cui decidessero di sospendere i contributi (e riprende una comunicazione già effettuata prima di Natale), non è affatto piaciuta al Sindacato Nazionale Agenti, che in una nota diffusa attraverso la propria newsletter risponde con estrema decisione (ma senza citare direttamente i destinatari della propria reprimenda): “Mentre Sna è impegnato nella salvaguardia degli interessi degli iscritti al Fondo Pensione Agenti […] altre sigle della categoria continuano ad allarmare, insinuando la pessima idea di revoca della delega al versamento annuale della quota Fpa. Ciò non soltanto provocherebbe la sospensione delle prestazioni di tutela previdenziale per invalidità e superstiti, ma esporrebbe alle incognite relative alle modifiche regolamentari che certamente conseguiranno all’adozione del piano di riequilibrio”.
Il presidente SNA Claudio Demozzi sottolinea ulteriormente il pensiero dell’associazione di categoria: “Contro coloro che seminano discredito nei confronti dell’istituzione previdenziale degli Agenti preferiamo rispondere con atti concreti di tutela dei diritti degli iscritti contribuenti e pensionati abbiamo presentato le nostre ipotesi di soluzione della vertenza che ci vede legittimamente contrapposti alle imprese di assicurazione. Ribadisco che non siamo assolutamente disposti ad accettare il taglio di quanto maturato dai singoli iscritti contribuenti e pensionati nella misura proposta da Ania (minimo del 40% e fino al 75%, sottolinea SNA) e indecentemente accolto dalle altre sigle di categoria”.
“Abbiamo condotto la nostra azione di tutela – prosegue Demozzi – cercando di stare lontani dalle polemiche e responsabilmente orientati ad una risoluzione equa, socialmente accettabile, che non comprometta le giuste aspettative della categoria. Per questo trovo scandalose alcune missive che continuano a mettere discredito sulle nostre efficaci proposte di riequilibrio e che hanno il doppio effetto di indebolire il Fondo Pensione, nonché la tutela dei suoi partecipanti”.
FONTE INTERMEDIA CHANNEL