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Fondo Pensione Agenti, SNA presenta al Ministero del Lavoro il proprio piano di risanamento

18 Dicembre 2014

Come anticipato in un precedente articolo, lo scorso 15 dicembre SNA ha inviato al Ministero del Lavoro la propria proposta per il riequilibrio del Fondo Pensione Agenti. Il Sindacato Nazionale Agenti ha elaborato due distinte ipotesi per il salvataggio del Fondo: la prima – che rimane l’opzione preferibile per l’associazione di categoria – riprende quanto era già stato elaborato dal CdA Fonage con la convergenza della gestione ordinaria nella gestione integrativa; nella seconda ipotesi, invece, è stata prevista una soluzione intermedia tra il passaggio immediato del Fondo a “contribuzione definita” e il mantenimento dell’attuale assetto a “prestazione definita”.

In questa seconda ipotesi – si legge nella nota dello SNA diffusa attraverso la propria newsletter – viene prevista la differenziazione del sistema tra gli agenti che andranno in pensione prima del 2029 e quelli che lo faranno dopo tale data. Per i primi – 5.187 iscritti –“sarà mantenuto il sistema della prestazione definita, con accorpamento delle due gestioni ordinaria ed integrativa e con l’adozione di una tabella di coefficienti aggiornati”; i secondi (9.929 iscritti), “in considerazione del maggiore orizzonte temporale, rientrerebbero già in un sistema a contribuzione definita, con una riduzione della dotazione iniziale modulabile con criteri di equità”.

Secondo le elaborazioni del Sindacato Nazionale Agenti, questo sistema “ridurrebbe il deficit prospettico da 710 a 341 milioni di euro, con una riduzione delle prestazioni sostenibile per gli iscritti al Fondo. Verrebbe in tal modo scongiurato il rischio di tagli alle prestazioni pensionistiche che potrebbero in molti casi superare il 75% a causa della scarsa dotazione iniziale delle singole posizioni”.

Questa nuova ipotesi di riequilibrio è stata sottoposta “anche alle associazioni UNAPASS eANAPA – spiega SNA nel documento presentato al ministero (e che alleghiamo in calce all’articolo) – che, sebbene abbiano formalmente già accettato l’ipotesi Ania di immediata trasformazione del Fondo “a contribuzione definita”, con contestuale contributo economico di 16 milioni una tantum, sono invitate a considerare con attenzione la nostra proposta, lasciando da parte pregiudizi e personalismi che potrebbero compromettere gli interessi degli agenti ed il loro futuro pensionistico, forse in modo irreparabile”.

FONTE INTERMEDIA CHANNEL