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Frodi, incidenti, tasse: ecco perché l’Rc auto in Italia è più cara che nel resto d’Europa

21 Marzo 2014

Le polizze assicurative per auto e moto in Italia sono le più care d’Europa. A mostrarlo è uno studio del Boston Consulting Group in collaborazione con Ania, che rivela come i prezzi dell’assicurazione Rc Auto in Italia siano mediamente superiori agli altri principali Paesi europei di 213 euro.

 

Le polizze assicurative per auto e moto in Italia sono le più care d’Europa. A mostrarlo è uno studio del Boston Consulting Group in collaborazione con Ania, che rivela come i prezzi dell’assicurazione Rc Auto in Italia siano mediamente superiori agli altri principali Paesi europei di 213 euro. Scopriamo perché:

1. Voci di costo

Secondo la ricerca, complessivamente, il costo medio Rc Auto calcolato nel periodo 2008 – 2012 in Italia è più del doppio di quello di Spagna e Germania e supera del 50% circa quello della Francia e del 37% quello del Regno Unito. A incidere in maniera significativa sul caro del settore Rc Auto sono in particolare i risarcimenti e le tasse, seguiti da frodi, comportamenti stradali pericolosi e normative.

2. Sinistri

Il nostro Paese si caratterizza per la frequenza di incidenti e il costo medio di risarcimento più elevati tra i principali Paesi europei. In particolare, la frequenza di sinistri in Italia è del 7,9% contro il 6,6% della media europea. I dati evidenziano che questa voce determina più della metà dello spread tra il costo medio assicurativo in Italia e quello europeo.

3. Risarcimenti per danni a persone

Secondo lo studio, alla base dello spread con gli altri Paesi vi è soprattutto il diverso concetto di protezione e valutazione della vita: nel nostro Paese i risarcimenti in caso di morte per incidente stradale sono molto più alti che in qualsiasi altro Paese dell’Euro zona.

Questo avviene perché le valutazioni relative ai danni alle persone che quantificano la somma del risarcimento in caso di morte e gravi lesioni sono molto più “severe” in Italia, dunque una stessa invalidità viene pagata in maniera diversa da Stato a Stato e, in certi casi, anche da regione a regione. I dati evidenziano che i contenziosi per incidenti con danni a persone sono tre volte più frequenti in Italia rispetto all’Europa. Il compenso in Italia è più alto negli incidenti mortali, in media quattro volte in più. Nel nostro Paese, inoltre, tutti i familiari hanno diritto a ricevere un compenso. Questo non avviene negli altri Paesi europei, dove il risarcimento in caso di morte è fino al 50% inferiore rispetto all’Italia e non comprende il nucleo famigliare; l’estremo caso è rappresentato dalla Germania dove non è previsto alcun risarcimento per danni non patrimoniali in caso di morte.

4. Tasse

La pressione fiscale incide per un quarto nel costo dell’assicurazione Rc Auto. La differenza media di tassazione per veicolo tra l’Italia e gli altri Paesi europei è di 52 euro. Considerando le polizze Rc Auto e Kasko, le tasse per veicolo in Italia sono pari a 102 euro, contro i 75 euro medi europei. I contributi pagati dagli automobilisti italiani per il proprio veicolo vengono in parte destinati anche al sistema sanitario, con una media di 28 euro in più rispetto a quella europea.

5. Frodi

L’indagine lancia l’allarme anche sul dilagare delle frodi ai danni delle assicurazioni. Le situazioni di micro e macro illegalità in Italia sono due volte superiori agli altri Paesi dell’Eurozona, con l’unica eccezione del Regno Unito. Le frodi non rilevate in Italia in caso di incidente si attestano tra il sette e il dieci per cento, mentre i veicoli non assicurati risultano essere il 7-8%. Tra le pratiche fraudolente più diffuse si annovera la frequente richiesta di risarcimento per il colpo di frusta, in riduzione dopo la legge Monti.

Tutto questo è causato da molteplici fattori tipici del nostro Paese, tra cui sanzioni e controlli limitati e bassa presenza di misure anti-frode e videocamere di sorveglianza – presenti invece in larga misura in Germania -. Inoltre, la legge italiana permette di attendere due anni prima di richiedere il risarcimento per incidente, un lasso di tempo che spesso favorisce le pratiche fraudolente. Anche la geografia sembra essere determinante per il numero di frodi: l’indagine evidenzia che in Italia e nel Regno Unito l’illegalità ha un impatto locale specifico da zona a zona.

6. Frammentazione del mercato dei riparatori

Il mercato dei carrozzieri in Italia è ampio e composto per lo più da piccole carrozzerie non convenzionate con il mondo assicurativo. Questo comporta una maggiore difficoltà nell’effettuare controlli e il conseguente verificarsi di frodi diffuse, che incrementano il costo finale del premio assicurativo. In particolare, i dati del Boston Consulting Group registrano un maggior numero di ore di lavoro per una riparazione in Italia rispetto alla media europea.

Secondo quanto riportano gli esperti, una standardizzazione dei costi su interventi di manutenzione e pezzi di sostituzione aiuterebbe a ridurre i costi dei premi assicurativi per gli automobilisti italiani. Ania propone di creare una rete di carrozzerie convenzionate al fine di garantire qualità nella riparazione e una stima dei risarcimenti da presentare sia al cliente che alle compagnie assicurative: questo permetterebbe anche di intraprendere una lotta all’evasione fiscale.

7. Comportamenti e rischio stradale

Guidare “come un italiano” non è solo un modo di dire: lo studio effettuato dal Boston Consulting Group in collaborazione con Ania rivela che guidare in Italia espone gli automobilisti a un rischio più elevato rispetto agli altri Paesi. Il 9% degli italiani utilizza il cellulare mentre guida e il 10% non usa la cintura di sicurezza posteriore: comportamenti pericolosi come questi aumentano in modo esponenziale il rischio di incidenti.

Le stime rivelano infatti che in Italia si registrano il 41% di incidenti mortali in più rispetto agli altri Paesi e il 62% in più di feriti. Il rischio stradale di sinistri, prima causa del caro prezzo Rc Auto, aumenta ulteriormente se si considerano i motocicli.

8. Normativa

Secondo lo studio, Italia e Germania sono gli unici due Paesi in cui gli assicuratori sono obbligati dalla legge a tariffare tutti i rischi e ad accettare tutte le richieste assicurative, fornendo un preventivo agli automobolisti. Questo fardello per le compagnie assicurative si trasforma in un aumento dei costi per i clienti. Per alcuni, poi, è un vero e proprio deterrente: in Italia e in Germania, al contrario di altri Paesi come Francia, Regno Unito e Spagna, vige infatti anche l’obbligo per i clienti di avere un’assicurazione.

Questo scoraggia in particolar modo gli italiani che guidano poco e che, pertanto, decidono pertanto dal sistema assicurativo, esponendosi al rischio di sanzione e aumentando il carico fiscale a tutti gli altri automobilisti.

FONTE IL SOLE 24 ORE