lI consiglio direttivo del Gruppo agenti Generali ha invitato la giunta esecutiva a richiedere «con fermezza alla compagnia la disponibilità a contribuire equamente al versamento previdenziale a favore di tutti gli agenti di Generali Italia in un Fondo aziendale, con l’obiettivo di cercare di recuperare il gap dovuto all’abbattimento del 40% delle dotazioni iniziali previsto dal piano di salvataggio proposto da Ania».
Il consiglio direttivo del Gruppo Agenti Generali si è riunito il 17 e 18 ottobre scorsi. Dopo «aver espresso unanime consenso all’operato della giunta esecutiva presieduta da Vincenzo Cirasola, in merito alle trattative aziendali e in particolare a un nuovo accordo integrativo», si legge in una nota, il consiglio direttivo si è concentrato sui problemi sindacali degli agenti, tra cui la questione Fondo pensione agenti.
Dopo aver valutato «con attenzione» le proposte avanzate dalle parti sociali (Ania, Anapa, Sna e Unapass), il consiglio direttivo ha deliberato all’unanimità di esprimere «pieno sostegno e appoggio» alle lettere inviate da Anapa e da Unapass al consiglio di amministrazione del Fondo, a seguito della proposta dell’Ania, poiché ritiene che sia «l’unica strada percorribile, non certo quella desiderata, ma la più realistica e più credibile», in quanto prevede: «sul piano finanziario il recupero da parte di ogni agente, dei propri contributi versati di tasca propria, più gli interessi, perdendo unicamente la quota parte versata dalla compagnia; le pensioni di invalidità e ai superstiti non subirebbero modifiche; resterebbero fermi gli attuali contributi annuali versati dalle compagnie a Fondo».
La lettera dello Sna, al contrario, è stata ritenuta «irrazionale e non condivisibile, poiché dopo 9 mesi di trattative, e 7 mesi di blocco dei trasferimenti, ancora oggi, dopo la proposta inderogabile di Ania dell’indispensabile trasformazione a prestazione definita, per garantire la pensione anche alle giovani generazioni, chiede a Fonage che si valutino altre ipotesi di riequilibrio, con il pericolo che, questo ulteriore rinvio, porti al commissariamento». Inoltre, «vista la disponibilità manifestata dalle compagnie di procedere con contributi aggiuntivi, oltre quello iniziale di 16 milioni», il consiglio direttivo ha invitato la giunta esecutiva a richiedere «con fermezza alla compagnia la disponibilità a contribuire equamente al versamento previdenziale a favore di tutti gli agenti di Generali Italia in un Fondo aziendale, con l’obiettivo di cercare di recuperare il gap dovuto all’abbattimento del 40% delle dotazioni iniziali previsto dal piano di salvataggio proposto da Ania».
«Mi auguro che anche altri gruppi aziendali si decidano a esprimere il proprio consenso e a sostenere le proposte avanzate da Unapass e Anapa, che stanno lottando per il salvataggio del Fondo a favore dell’intera categoria, e non solo a tutela dei pensionati, che certamente meritano rispetto, come lo merita il futuro dei giovani agenti, come me», ha dichiarato Carlo Bracci, vice presidente del gruppo agenti Generali.
FONTE TUTTO INTERMEDIARI