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Generali, Fsi dimezza la quota

NewSintesi e Rassegna Stampa | 15 Aprile 2014 | 0

La mappa dell’azionariato delle Generali sta lentamente cambiando volto. Risulta infatti che il Fondo Strategico Italiano abbia continuato ad alleggerire la propria posizione, mentre avrebbe incrementato il proprio peso BlackRock e nella compagine azionaria sarebbe spuntato anche il fondo Vanguard.

 

La mappa dell’azionariato delle Generali sta lentamente cambiando volto. Risulta infatti che il Fondo Strategico Italiano abbia continuato ad alleggerire la propria posizione, mentre avrebbe incrementato il proprio peso BlackRock e nella compagine azionaria sarebbe spuntato anche il fondo Vanguard.
Partendo dalle manovre della Cassa Depositi e Prestiti, secondo le voci che circolano insistentemente sul mercato, in queste settimane Fsi, azionista dichiarato della compagnia con il 4,5% del capitale rilevato da Banca d’Italia, avrebbe quasi dimezzato la propria partecipazione. I rumor di Piazza Affari raccontano che da inizio anno la Cdp, mercato permettendo, si è inserita spesso in vendita per diminuire la quota. Lo avrebbe fatto, però, cercando di incidere il meno possibile sul titolo. In particolare, si dice che non abbia mai movimentato più del 2-5% dei volumi giornalieri. Va ricordato, che proprio con gennaio si è aperta la finestra utile per la valorizzazione della quota ex Banca d’Italia e quindi, sulla carta, da quel giorno quei titoli possono essere ceduti secondo uno stile puramente “opportunistico”. Il Fondo strategico, nel momento in cui ha rilevato le azioni, si è infatti impegnato a cedere il 4,5% della compagnia entro il 31 dicembre 2015. Non si può escludere, dunque, che, seppure in maniera ordinata e sfruttando i picchi, abbia sensibilmente alleggerito la quota. Già con Eni, Cdp aveva giocato con le stesse regole. In quell’occasione, ha venduto il 3,3% del Cane a sei zampe senza alcun contraccolpo per il titolo. Prima ha venduto sul mercato una quota dell’1,7% tra il mese di agosto e di settembre 2012 e poi ha valorizzato i titoli rimasti tramite un parziale collocamento, la cessione quotidiana di piccole quote sul mercato oppure con operazioni ai blocchi.
Un modello che Cdp potrebbe aver scelto di utilizzare anche per le azioni Generali. In modo tale da evitare quello sconto implicito che viene chiesto dal mercato quando si collocano grandi partecipazioni. La sola possibilità che la Cdp fosse in manovra, in ogni caso, è servita a mantenere alta l’attenzione sulla compagnia che, dopo il rally segnato con l’arrivo di Mario Greco al timone, nel 2014 ha rallentato il passo. Le azioni viaggiano infatti in un range compreso tra i 15,5 e i 16,9 euro e dal 2 gennaio scorso hanno perso poco più del 4%, ieri hanno chiuso a 16,2 euro. C’è da dire che l’intero comparto assicurativo non sta vivendo una fase particolarmente brillante in Borsa. Basti pensare che l’indice di settore europeo da inizio aprile ha perso l’1,93% mentre Generali ha contenuto le perdite a -0,62%. Questo tra volumi in alcuni casi particolarmente rotondi, rispetto a una media di 8,9 milioni di pezzi scambiati quotidianamente, sono stati registrati picchi oltre i 15 milioni di azioni trattate: il 3 aprile scorso sono passati di mano addirittura 17 milioni di titoli.
E in questa dinamica si sarebbero inserite le recenti mosse di BlackRock e Vanguard. BlackRock, sarebbe azionista di lungo corso del Leone di Trieste ma nelle ultime settimane, tramite una delle sue tante emanazioni, avrebbe arrotondato la propria quota al punto da essersi portato oltre il 2% del capitale della compagnia. Vanguard, invece, sarebbe vicino all’1%. Una posizione che avrebbe costruito recentemente. Il tutto abbastanza in sintonia con il trend del mercato rispetto alle posizioni di fondi e investitori istituzionali sulle Generali: negli ultimi mesi il numero di azionisti della compagnia secondo Morningstar è salito del 20%, e tra questi il numero di fondi è balzato del 36%.

FONTE IL SOLE 24 ORE

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