Gli investitori internazionali diventano, complessivamente, il primo azionista di Generali: la loro quota sul capitale è salita al 15,8% con una progressione notevole rispetto a solo due anni, quando era pari al 9%.
Gli investitori internazionali diventano, complessivamente, il primo azionista di Generali: la loro quota sul capitale è salita al 15,8% con una progressione notevole rispetto a solo due anni, quando era pari al 9%. Il dato è stato comunicato ieri in apertura dell’assemblea della compagnia triestina. E ha avuto un immediato riflesso nella votazione per il rinnovo del collegio sindacale: la lista di maggioranza, presentata da Mediobanca ha ottenuto il 53% dei voti, mentre quella di minoranza, espressa appunto da Assogestioni ha «incassato» oltre il 40%.
L’attenzione dei grandi asset manager è aumentata anche grazie al turnaround compiuto dal primo gruppo assicurativo italiano sotto la guida di Mario Greco. Il quale, illustrando i conti 2013 chiusi con «il miglior risultato degli ultimi cinque anni», pari a 1,9 miliardi, ha detto che Generali «deve fare più utili e li farà già nel 2014 e negli anni successivi». E ha aggiunto, sui target del piano: «Contiamo di raggiungere gli obiettivi, di raggiungerli prima del tempo e quindi di rivedere la politica dei dividendi in senso migliorativo per gli azionisti». La svolta, ha sottolineato il presidente Gabriele Galateri, «richiede una governance adeguata e moderna. Anche su questo piano, con la decisa spinta di Mediobanca guidata da Alberto Nagel» e dai principali azionisti del Leone «Caltagirone, De Agostini, e Del Vecchio» la compagnia si è rinnovata, il consiglio «è stato ridotto a 11 componenti, di cui ben sette indipendenti, con una forte ed efficiente rappresentanza femminile».
Proprio da un rappresentante di investitori istituzionali, presenti con lo 0,5% del capitale, è arrivato l’invito a «fare chiarezza sul passato» con riferimento alle iniziative decise dal board nei confronti dell’ex amministratore delegato Giovanni Perissinotto e dell’ex direttore generale Raffaele Agrusti. «Dottor Greco, continui su questa strada, non si faccia intimorire», ha detto Arturo Albano di Talete consulting. Galateri ha sottolineato che «la procedura seguita è stata estremamente scrupolosa, in linea con le migliori prassi internazionali». Il presidente, dopo aver precisato che «il group ceo Greco non ha subito pressioni né da Consob né da chicchessia in funzione dell’esercizio delle iniziative legali», ha quindi comunicato che il 29 maggio si terrà l’udienza in cui verrà discussa l’istanza, presentata da Generali, di unire i ricorsi della compagnia contro i due ex top manager. Rispondendo alle domande dei soci, Greco si è soffermato sui rapporti con Finint, la finanziaria al centro di alcuni degli «investimenti alternativi» nel mirino dopo la revisione degli asset realizzata con la consulenza di Kpmg. Ha dunque precisato che Generali con la società ha «rapporti per 200 milioni». «Siamo azionisti di Finint con una quota del 10% acquistata nel 1999. Ci è stato appena rimborsato regolarmente un bond di 50 milioni. Stiamo recuperando su un’altra esposizione di 40. Abbiamo ridotto dunque l’esposizione a circa la metà». Galateri ha aggiunto che «allo stato non sono state intraprese azioni legali verso Finint, sono peraltro in fase di studio iniziative che potranno essere intraprese anche verso altri soggetti coinvolti nelle operazioni in cui Finint ha avuto un ruolo». La finanziaria veneta ha però smentito «qualsiasi rapporto a oggi con Generali. Oltre alle partecipazioni azionarie incrociate non c’è alcuna esposizione». Finint «si riserva dunque qualsiasi azione a propria tutela». Chiudendo infine il capitolo sugli investimenti alternativi, Greco ha detto che «le operazioni oggetto del rapporto di Kpmg non erano state portate in consiglio. Erano state costruite in modo tale da essere poco visibili all’interno della società: le abbiamo trovate e valutate una per una. Non crediamo che attività del genere possano accadere ulteriormente nella società che oggi si comporta e opera con standard e controlli fra i più elevati al mondo».
L’assemblea Generali ha infine nominato il collegio sindacale, che sarà presieduto da Carolyn Dittmeier, primo candidato della lista presentata da Assogestioni. Entrano Lorenzo Pozza e Antonia Di Bella, eletti dalla lista presentata da Mediobanca. I soci hanno poi confermato la nomina in consiglio di Jean René Fourtou.
FONTE CORRIERE DELLA SERA