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Generali pronta a salire al 100% di Ppf Holding

NewSintesi e Rassegna Stampa | 11 Gennaio 2015 | 0

Generali è a un passo dal salire al controllo totale di Generali Ppf Holding.
Generali è a un passo dal salire al controllo totale di Generali Ppf Holding. La prossima settimana è infatti atteso il perfezionamento dell’acquisto dell’ultima tranche della società dal finanziere ceco Petr Kellner, mossa che permetterà al gruppo di rafforzare definitivamente la presenza nell’Europa Orientale. Sul piatto verrà messa una cifra abbastanza vicina a 1,3 miliardi, ossia quanto dovuto per la seconda tranche (l’esborso complessivo era stato fissato in 2,5 miliardi, di cui 1,28 miliardi già pagati nel 2013) più le cedole spettanti al futuro ex socio. Nell’accordo siglato a suo tempo, infatti, c’era l’impegno a distribuire al vecchio partner il 66% degli utili generati fino al 2014. In ogni caso, la somma, nel suo complesso è già nelle disponibilità del gruppo considerato il profondo lavoro di ristrutturazione del portafoglio operato con il piano firmato dal ceo Mario Greco, che ha permesso al Leone di incassare quasi 4 miliardi di euro, e la sistemazione della struttura finanziaria. Un risultato che due anni fa – quando il mercato scommetteva su un aumento di capitale da 5 miliardi per Generali – era tutt’altro che scontato.

Con l’acquisto dell’ultimo 24% di Ppf di fatto Trieste potrà finalmente raccogliere il 100% dei benefici che matureranno in Est Europa e chiudere una partita iniziata ancora nel 2007. Sul piano della governance, infatti, già in sede di acquisto del primo 25%, Generali aveva ridisegnato il vertice. Con l’assunzione da parte di Trieste delle intere responsabilità gestionali nel principale gruppo assicurativo attivo nell’Europa centro-orientale, era diventata effettiva la nomina del nuovo chief executive Luciano Cirinà, manager del Leone dal 1989 con numerose esperienze internazionali. Al suo fianco, pochi mesi dopo, a luglio del 2013, era poi arrivato Gregor Pilgram come chief financial officer.
Quanto agli aspetti industriali, come detto, il perfezionamento dell’accordo rafforza la presa del Leone triestino nell’Europa Orientale. Generali Ppf holding è infatti un vero e proprio colosso assicurativo dell’Est Europa operativo in ben 10 paesi, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia e Slovenia. E in buona parte di questi territori la compagnia opera da leader. Tanto che l’area rappresenta per Generali il quarto mercato complessivo con circa 3 miliardi di euro di premi (nel 2013) e oltre 11 milioni di clienti. Ma ciò che conta di più è la reddittività del comparto danni (circa 1,9 miliardi di premi) che vanta un combined ratio dell’88,8%. Queste sono le basi di partenza per un piano di crescita che verrà completato nel 2016 e consolidato a partire dal 2017.
Con l’operazione che verrà perfezionata a giorni si chiude dunque definitivamente una partita iniziata ancora nel 2007 quando Petr Kellner mise sul piatto la propria compagnia assicurativa Ceska Poijstovna e le Generali tutti i propri asset attivi in quella zona. All’epoca il gruppo dell’imprenditore ceco fu valutato 3,6 miliardi di euro, tanto che Kellner ricevette 1,1 miliardi, mentre le attività di Trieste 1,5 miliardi. In tutto, dunque, la joint venture venne valorizzata 5,1 miliardi. Più o meno quanto oggi. L’imprenditore ceco di fatto non ha lasciato per strada nemmeno un euro, nonostante la buriana che ha investito i mercati. Certo, i premi raccolti dalla joint venture nel 2007 erano pari a 2,6 miliardi di euro e ora sono ben oltre i 3,5 miliardi. Il passo avanti sul fronte del business, dunque, c’è certamente stato. Tuttavia va riconosciuto a Kellner il merito di essere riuscito a mantenere inalterato il “prezzo” del proprio investimento. Ora tocca alle Generali valorizzarlo ulteriormente.

FONTE IL SOLE 24 ORE

 

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