Il Gruppo Agenti delle Assicurazioni Generali, nelle more della Conversione in legge del D. L. 24 gennaio 2012, n. 1 in materia di Liberalizzazioni scrive ai presidenti dei sindacati degli agenti di assicurazione SNA e UNAPASS, rivolgendo loro un accorato appello all’unità di intenti e di azione della categoria e offrendo, nel contempo importanti spunti di riflessione sulle relazioni presentate da ANIA e ISVAP
In particolare viene data evidenza al fatto che non è l’RCA a fare il mercato e non e’ la tariffa tout-court il nucleo del problema, ma piuttosto le cause che ne hanno giustificato negli anni le revisioni in aumento.
Non sono infatti, precisa Vincenzo Cirasola, i costi di distribuzione a far lievitare i premi RCA. Le cause degli aumenti sono ben altre e già note quali tra le varie, l’annosa questione delle frodi. Siamo nel 2012 e pur nella consapevolezza del problema il disegno di un’agenzia antifrode e’ancora lettera morta.
Per altro versante, l’offerta dell’ISVAP di aprire un tavolo tecnico con le associazioni di categoria, è letta come una grande opportunità e accompagnata dall’auspicio che SNA e UNAPASS parteciperanno INSIEME con un obiettivo comune che dovrà essere, quello di favorire l’abrogazione o la sostanziale modifica dell’art. 34 di questo malfatto Decreto Legge, mitigando così i gravi impatti che altrimenti avrebbe sulle agenzie.
Gli Agenti delle Generali non sono contro le liberalizzazioni. Al contrario. Ma il disegno deve essere realistico e perseguibile. Il disposto dell’attuale art. 34 di questo decreto non racchiude nemmeno l’idea del concetto di liberalizzazione.
Obbligare per legge il plurimandato nell’RCA condurrà unicamente alla chiusura delle agenzie più piccole e all’uscita forzata dal mercato degli intermediari più deboli – in particolare nel meridione -, mentre dall’altro rafforzerà la posizione di quelle compagnie che negli anni hanno fondato la loro politica sulla raccolta premi RCA .
Non voglio credere, prosegue Cirasola, siano questi gli effetti attesi dal disegno sulla liberalizzazione nella RCA voluto dal Governo!
Il Plurimandato deve rimanere una LEGGE di LIBERTA’ E NON un OBBLIGO, conclude Vincenzo Cirasola, e sarebbe grave e improduttivo, se i nostri due Sindacati agissero in modo separato e distonico. Anche l’ANIA e l’ISVAP hanno affermato che l’art. 34 è inapplicabile e incoerente, rispetto alla disciplina comunitaria e nazionale in materia di intermediazione. Pertanto, in questa fase delicata, occorre unire le energie e non perdere quest’ occasione per portare a casa, insieme, un risultato utile al futuro della categoria e per il bene del settore.
Mogliano Veneto, 7 febbraio 2012
Giacomo Longoni
Responsabile Stampa