Un confronto sul futuro digitale e sulla digital revolution che sta riguardando il gruppo Generali e gli agenti di assicurazione di Generali Italia. Ma attenzione: semplificare non vuol dire disintermediare. È stato questo il tema principale che ha caratterizzato la sesta convention nazionale del Gruppo agenti Generali Italia (Ga-Gi), che si è tenuta martedì scorso a Reggio Emilia, presso Ruote da Sogno, con la partecipazione di circa 450 persone (foto a lato).
Gli iscritti al Ga-Gi sostanzialmente si dicono «pronti all’innovazione», ma senza tradire «il modello vincente che rappresentiamo».
Nel suo intervento, Vincenzo Cirasola, presidente della rappresentanza agenziale, ha ricordato tutte le tappe che hanno portato alla newco e i disagi che si sono verificati. «La forte partecipazione è la testimonianza della compattezza e unione del nostro gruppo», ha affermato. «E rappresenta per me un forte stimolo a continuare nella strada intrapresa con la giunta. Spesso nei tavoli di negoziazione ci troviamo soli, oggi invece abbiamo sentito tutta la forza del gruppo, che sostiene le nostre battaglie e che sa che il nostro fine principale è di ottenere il miglior risultato possibile per i nostri associati».
Per Cirasola, la dimostrazione tangibile è l’accordo dati sottoscritto dal Ga-Gi con la compagnia, che è stato ricordato nell’intervento dell’amministratore delegato Marco Sesana, il quale, si legge nella nota del gruppo agenti, «nel ribadire i tre concetti chiave sui quali ruota il futuro della compagnia, ossia tecnologia all’avanguardia, efficienza e trasformazione, ha riaffermato la centralità degli agenti di Generali Italia che aderiranno all’accordo anche nell’era della digitalizzazione».
Della digital devolution e dell’analisi delle varie sfumature di questa trasformazione, dal modo di comunicare con l’utente, fino alla relazione, dalle prospettive future all’analisi dei fattori distruption, hanno parlato Gianni Canova, preside della Facoltà di Comunicazione, relazioni pubbliche e pubblicità libera dell’Università Iulm di Milano, Federico Rajola, ordinario di Organizzazione aziendale presso l’Università Cattolica di Milano e Maurizio Sobrero, ordinario di Gestione dell’innovazione presso la Facoltà di Economia dell’Università di Bologna.
Il programma dei lavori ha previsto anche una tavola rotonda, preceduta dalla presentazione dei risultati della ricerca condotta dal Cetif, curati e presentati da Chiara Frigerio, segretario generale di Cetif – Università Cattolica di Milano, a cui hanno preso parte Francesco Bardelli, head of business transformation di Generali Italia, Giancarlo Bosser, chief life & employee benefits officer di Generali Italia, Claudio Cacciamani, ordinario di Economia degli intermediari finanziari presso l’Università di Parma, Vincenzo Cirasola, presidente del Ga-Gi, Stefano Gentili, chief marketing & distribution officer di Generali Italia e Massimo Monacelli, chief property & casualty and claims officer di Generali Italia.
«La ricerca del Cetif certifica che il modello degli agenti storici delle Generali continua ancora oggi, anche nella newco, a essere un modello vincente. Ma non possiamo ancora dirci soddisfatti di questo perché il nostro compito è trovare anche delle soluzioni per le agenzie che hanno espresso delle difficoltà di redditività. Lavoreremo sodo affinché la compagnia sappia dare anche a questi agenti delle risposte concrete», ha sottolineato Cirasola.
FONTE TUTTO INTERMEDIARI