La prima udienza delle Generali contro Raffaele Agrusti davanti al giudice del lavoro sarebbe stata fissata per il prossimo 27 marzo.
La prima udienza delle Generali contro Raffaele Agrusti davanti al giudice del lavoro sarebbe stata fissata per il prossimo 27 marzo. Della questione si sta occupando lo studio Bonelli Erede Papparlardo. Lo studio si era già occupato di redarre il primo parere esaminato dal consiglio delle Generali alla riunione del 5 luglio scorso. Del secondo parere si è occupato lo studio Portale-Visconti che in realtà, a grandi linee, riprende i contenuti del primo.
Riguardo all’appuntamento in Tribunale, si tratterebbe, di fatto, di un’udienza di tipo cautelare. In pratica, in quella sede la compagnia punterà a bloccare “il pagamento” dei denari, 6 milioni, legati all’accordo di buonuscita raggiunto con l’ex manager del Leone. La discussione nel merito sarebbe invece prevista due mesi dopo, il 27 maggio. E in quella sede si aprirà il confronto tra le parti. Confronto che l’ex manager Agrusti, contattato ieri dal Sole 24 Ore, ha voluto commentare in questi termini: «La compagnia e i suoi rappresentanti risponderanno delle calunnie contenute nel ricorso, i cui autori hanno nome e cognome».
Agrusti, rispedisce dunque al mittente le “accuse”. Lo stesso ha fatto nelle settimane scorse l’ex amministratore delegato Giovanni Perissinotto. Rispetto alla posizione dell’ex ad, l’intento delle Generali, considerato che buona parte delle operazioni “contestate” sono state fatte quando lui era amministratore delegato e in quanto tale difficilmente “perseguibile” davanti a un giudice del lavoro, è di impugnare la transazione da 12 milioni di euro che aveva accompagnato l’uscita del manager dal gruppo triestino.
FONTE IL SOLE 24 ORE