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Il consiglio Generali torna a quota undici: entra Flavio Cattaneo

5 Dicembre 2014

Generali ripristina il numero legale nel consiglio d’amministrazione con l’ingresso nel board di Flavio Cattaneo, manager di lungo corso con un passato, fra l’altro, al vertice di Rai e di Terna.

 

Generali ripristina il numero legale nel consiglio d’amministrazione con l’ingresso nel board di Flavio Cattaneo, manager di lungo corso con un passato, fra l’altro, al vertice di Rai e di Terna. Il consiglio d’amministrazione della compagnia, che si riunisce oggi, dovrebbe cooptare infatti il manager, risolvendo il problema nella governance del gruppo che si è venuto a creare con le dimissioni dell’ex consigliere e vice presidente Paolo Scaroni.
Lo statuto delle Generali prevede infatti che «la società è amministrata da un consiglio composto di non meno di 11 e non più di 21 membri nominati dall’assemblea dopo averne stabilito il numero», mentre con l’uscita di Scaroni quel numero è sceso a dieci. Da oggi questo problema verrà risolto: lo statuto prevede che nei «casi in cui, nel corso del triennio, cessi dalla carica un amministratore, si provvede alla sua sostituzione secondo le vigenti disposizioni di legge».
Nel frattempo, le Generali hanno annunciato ieri la cessione della partecipazione in Atlantia. Il Leone, attraverso una procedura accelerata, ha collocato presso investitori istituzionali un pacchetto pari all’1,4% della holding cui fa capo Autostrade per l’Italia e Adr. Una «normale attività dell’asset management», hanno indicato da Generali – sottolineando che l’operazione non rientra fra le dismissioni strategiche per circa 4 miliardi già completate – che è andata in porto con uno sconto minimo (2,54%) rispetto ai prezzi di Borsa. Nel dettaglio, sono state cedute, tramite Bofa Merrill Lynch e Banca Imi, 11,6 milioni di azioni, tutte sottoscritte a 19,26 euro, per un incasso di 223 milioni di euro.
Con la vendita sul mercato viene meno un socio di peso di Atlantia, anche se si tratta di una quota sotto la soglia rilevante del 2%. Sopra quel livello, stando alle comunicazioni ufficiali alla Consob, ci sono soltanto Fondazione Crt (al 5%) e l’azionista di riferimento Sintonia, partecipata, oltre che da Edizione Holding (Benetton), da Mediobanca, Goldman Sachs e dal Fondo di Singapore.

FONTE IL SOLE 24 ORE