Più che di nullità parla di inefficacia. Alberto Pizzoferrato, professore ordinario di diritto del lavoro dell’Università di Bologna ha visionato i due contratti appena redatti per i dipendenti di agenzia assicurativa in gestione libera, e probabilmente presto darà un parere ufficiale sulla questione
Più che di nullità parla di inefficacia. Alberto Pizzoferrato, professore ordinario di diritto del lavoro dell’Università di Bologna ha visionato i due contratti appena redatti per i dipendenti di agenzia assicurativa in gestione libera, e probabilmente presto darà un parere ufficiale sulla questione. «Non ci sono estremi di nullità, in quanto i sindacati scelti da Sna sono esistenti ma bisogna però verificare se è il contratto sia efficace nella categoria di riferimento in quanto stipulato da parti non rappresentative». È invece tutto regolare da questo punto di vista secondo lo Sna «con questo accordo la Confsal entra a pieno titolo nel settore assicurativo – spiega Francesco Libutti, avvocato e membro dell’esecutivo nazionale Sna -. A proposito di rappresentatività, tra l’altro, vorrei avere riscontro di quanti dipendenti di agenzia abbiano la tessera confederale: nelle agenzie lavorano mediamente 2-3 persone che sono poco sindacalizzate». I toni sono molto accesi. E lo dimostrano anche le continue diffide tra Sna e sindacati confederali che, tra l’altro, hanno indetto una conferenza stampa e un presidio per il 10 dicembre contro «l’accordo “pirata”, come lo definisce un volantino sindacale di Fiba, Fisac, Fna, Uilca che «riduce gli stipendi già in vigore nel 2011 e nega la continuità contrattuale dal 2008 al 2014, non riconoscendo 1 centesimo di arretrati». I sindacati dei lavoratori si sono appellati a tutti gli agenti, anche Sna, «per fermare questa deriva che indebolirebbe i soggetti realmente rappresentativi e ancor più la contrattazione collettiva in tutta la filiera assicurativa, agenti compresi».
Ma ora si pone il problema dell’applicabilità dei contratti in circolazione. Secondo Libutti essendo quello di Sna un contratto di diritto comune nessuno può entrare nel merito del suo utilizzo se non il giudice. «Certamente applicare il contratto meno favorevole al lavoratore, e diverso da quello ratificato dalle sigle sindacali dei lavoratori espone al rischio di contenzioso», spiega Pizzoferrato. Per ora pare non esserci ancora una giurisprudenza consolidata. La prassi utilizzata da Sna è già stata seguita nel settore della sanità privata dove sono cambiati i tradizionali interlocutori sindacali confederali con altri che però appartenevano sempre allasanità. Ci sono state varie diffide ma non cause. «L’unico vero contratto che permette la continuazione del precedente accordo collettivo è quello di Unapass Anapa – spiega invece Vincenzo Cirasola, presidente Anapa – che è stato redatto da associazioni di rappresentative delle parti. Tra l’altro, il problema degli arretrati non si pone: la maggior parte degli agenti che hanno seguito le stesse indicazioni Sna, hanno già dato ai dipendenti in busta paga l’Apa, acconto prossimi aumenti. È anche stato previsto uno sconto del 28% sugli arretrati dache possono essere dilazionati in 14 rate».
FONTE PLUS 24