L’esame di Intesa Sanpaolo su Generali può dirsi sostanzialmente terminato, ma il progetto di una integrazione con il Leone è sostanzialmente congelato dopo che le anticipazioni dell’operazione hanno cambiato i rapporti tra i titoli e reso meno conveniente dal punto di vista finanziario l’operazione.
L’aspetto di maggior criticità dal punto di vista industriale (sul quale ha lavorato McKinsey) è rappresentato dalla rete degli agenti Generali. Mentre gli altri punti critici, a partire da quello rappresentato dall’Antitrust, sarebbero più facilmente gestibili spiegano le fonti interpellate.
Si tratta, spiega una delle fonti, di cambiare modalità e ruoli di una professione sostanzialmente statica, per arrivare ad una trasformazione degli agenti in figure professionali più adeguate ai cambiamenti in corso nel settore, come già avvenuto almeno in parte nel settore bancario.
Nei giorni scorsi contro l’ipotesi di una fusione si è espresso con parole dure e toni molto preoccupati proprio il presidente degli agenti di Generali Italia, Vincenzo Cirasola, con una lettera a nome della categoria indirizzata al presidente del gruppo Gabriele Galateri e all’ad Philippe Donnet.
La diffusione della lettera aveva provocato una rapida reazione di precisazione da parte di fonti vicine alla banca, che avevano sottolineato come i progetti di Intesa «hanno come riferimento la valorizzazione del ruolo degli agenti nella nuova combinazione». Le stesse fonti avevano anche aggiunto che il gruppo Intesa Sanpaolo «ha come tratto fondamentale della propria identità la tutela dell’occupazione e lo sviluppo professionale dei propri dipendenti». Un botta e risposta che era apparso irrituale agli osservatori, per una operazione che al momento – quindici giorni fa – stando alle dichiarazioni ufficiali era una delle possibili opzioni allo studio del gruppo bancario.
Al momento però «tutto è fermo», spiegano le fonti interpellate, che aggiungono, a conferma di ciò, come alcuni dei protagonisti sono impegnati su altri dossier. L’attività più recente registrata è quella relativa agli incontri dell’ad di Intesa, Carlo Messina, con alcuni grandi investitori istituzionali sia della banca sia del Leone per raccogliere consenso intorno al progetto. Secondo quanto riferito dall’agenzia Bloomberg nei giorni scorsi, alcuni degli investitori in Generali già interpellati si sarebbero dichiarati aperti a valutare un’operazione oltre i 17 euro per azione, mentre il titolo viaggia poco sotto i 15 euro ed ha guadagnato circa un euro e mezzo dall’uscita delle anticipazioni.
L’obiettivo, si spiega, è quello di arrivare ad una operazione amichevole coagulando consenso intorno al progetto di Messina, anche se al momento non sarebbero stati avviati contatti diretti tra Intesa e il management del gruppo assicurativo. L’operazione, spiegano le fonti, potrebbe richiedere ancora settimane per essere finalizzata. Con il rischio concreto che non veda mai la luce.
FONTE LA STAMPA