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Ivass, multe in calo ma non per il Rui

28 Giugno 2014

La crisi di redditività, la concorrenza bancaria, la scelta di fare i broker. Sono queste le motivazioni che stanno dietro il calo del numero degli agenti iscritti al Registro Unico degli intermediari assicurativi (Rui).

 

La crisi di redditività, la concorrenza bancaria, la scelta di fare i broker. Sono queste le motivazioni che stanno dietro il calo del numero degli agenti iscritti al Registro Unico degli intermediari assicurativi (Rui). Dalla relazione Ivass, presentata lo scorso giovedì 26 giugno dal presidente dell’Authority Salvatore Rossi, emerge infatti che gli iscritti alla lettera A del Rui sono ancora diminuiti rispetto al 2012. Alla fine del 2013 si contavano 26.331 persone fisiche (-2,4% rispetto al 2012) e 9.611 società (-1,27%), mentre il totale degli iscritti al Rui è in flessione dello 0,67% (se non si tiene conto dell’elenco annesso). Qualche agente si ritira, qualcuno decide di diventare broker perché ha perso il mandato di agenzia e non è un caso che le persone fisiche iscritte alla lettera B siano in crescita del 4,3% (+6,34% società).
Un’altra tendenza confermata dalla fotografia Ivass è la quota di mercato ancora in discesa per gli iscritti alla lettera A: gli agenti scendono nel ramo Vita dal 26,6% del 2012 al 23% del 2013, mentre riprende con vigore il canale bancario e postale: nel 2013 ha raggiunto ancora il 59% della raccolta (contro il 48% del 2012). Nel danni si registra lo stesso trend ma un po’ più contenuto. Qui gli agenti perdono “solo” meno di un punto percentuale e intermediano ancora l’83,2% della raccolta. Con una conferma della lenta, ma inesorabile, erosione a favore della vendita diretta (5,5%) e del canale bancario che, insieme ai promotori, rappresenta il 3,7%, ma con le iniziative intraprese nel settore auto da parte delle grandi banche i numeri potrebbero presto cambiare.
Agenti e broker restano al centro dell’attività ispettiva dell’Authority. A quanto emerge dalla relazione Ivass lo scorso anno sono stati effettuati 11 accertamenti on site (ispezioni) a soggetti iscritti al Rui. nel dettaglio due interessavano gli agenti, ben cinque ai broker, una alla categoria dei collaboratori e tre a banche e altre finanziarie iscritte alla lettera D. Le violazioni più frequenti riscontrate riguardano la mancata conservazione della documentazione comprovante gli obblighi di adeguatezza dei contratti, il versamento dei premi su conti correnti privi dei requisiti della separatezza o l’omesso adempimento degli obblighi di comunicazione all’istituto in tema di collaborazioni. Nel 2013 sono stati avviati anche 400 procedimenti disciplinari agli iscritti al Rui, a fronte di 512 segnalazioni di possibili illeciti. L’organo deputato a eseguire accertamenti e istruttorie, il Collegio di Garanzia, ha adottato 298 provvedimenti disciplinari (contro i 349 del 2012) i cui esiti, come evidenziato nella tabella in pagina, colpiscono in particolare la categoria dei collaboratori e gli iscritti alla lettera E (112 tra radiazioni, censure e richiami) e gli agenti (105 provvedimenti). Brutte notizie per gli intermediari anche sul fronte delle sanzioni pecuniarie. Nonostante le multe irrogate dall’Ivass siano diminuite del 50% dai 50,8 milioni del 2012 a 25,5 milioni del 2013, il trend premia sostanzialmente le compagnie per le quali si registra una brusca discesa del numero di ordinanze (-30%) e negli importi richiesti (-53%). Non beneficiano dell’andamento favorevole gli iscritti al Rui colpiti nel 2013 da ben 216 provvedimenti (+22% rispetto all’anno precedente) per circa 4 milioni di euro, un dato in linea con quello del 2012 (4,3 milioni).

FONTE PLUS 24