L’Ivass è pronta a scrivere una nuova lettera al mercato per correggere le pratiche nella vendita delle polizze legate ai mutui dopo avere constatato che, nonostante tutte le cautele e gli obblighi imposti nel tempo a chi le vende, in realtà la loro proposta ai consumatori continua a essere una zona molto grigia.
L’Ivass è pronta a scrivere una nuova lettera al mercato per correggere le pratiche nella vendita delle polizze legate ai mutui dopo avere constatato che, nonostante tutte le cautele e gli obblighi imposti nel tempo a chi le vende, in realtà la loro proposta ai consumatori continua a essere una zona molto grigia. «L’approfondimento sulle criticità che ancora permangono nel settore delle polizze connesse ai mutui sia lato produttore (impresa), sia distributore (banca/intermediario finanziario), si è concluso – spiega l’Ivass a «Plus24» −. Sono stati portati a termine anche degli accertamenti ispettivi che hanno confermato le criticità emerse dai reclami dei consumatori. Abbiamo avuto diversi confronti sul tema sia con i consumatori sia con l’industria (Abi, Assofin e Ania). Stiamo lavorando a una lettera al mercato che richiederà agli operatori una serie di interventi correttivi a tutela dei consumatori».
Quello dei contratti assicurativi a protezione del credito è un settore che da tempo l’Authority monitora, conoscendo gli elevati margini applicati su questi prodotti. Pareva essere stata trovata una soluzione con le nuove disposizioni previste dal decreto “liberalizzazioni” in base alle quali gli intermediari che condizionano l’erogazione diun mutuo immobiliare odi un prestito al consumo alla stipulazione di una polizza vita oggi devono sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi diversi. Una prassi mai recepita dalle banche. L’escamotage trovato dagli istituti di credito per evitare la presentazione dei preventivi della concorrenza è semplice: formalmente la polizza non è obbligatoria e dunque addio ai preventivi della concorrenza. Non è necessario, infatti, parlare di “obbligo della polizza” ma poi nella realtà viene fatto presente a chi chiede un mutuo che senza il contratto assicurativo l’istruttoria non passa.
Le polizze legate ai mutui continuano a essere le più vendute dagli sportelli bancari nell’ambito della cosiddetta protection: rappresentano infatti ancora il 72% dei premi raccolti nei primi sei mesi di quest’anno, quando il comparto delle Cpi (credit protection insurance) è salito del 10% rispetto ai primi sei mesi 2013. «Hanno contribuito i buoni risultati nei mutui, con polizze a protezione del mutuo in crescita in alcune realtà anche del 50% – sottolinea Marcella Frati, director di Emf Group −. La maggior parte delle banche oggi è però particolarmente attenta nella proposta di questi prodotti. Il regulator ha puntato i riflettori e le banche, più delle reti di consulenti creditizi, sono ora molto attente a proporli alla clientela. La penetrazione delle polizze è infatti attualmente intorno al 50% sui mutui erogati, contro l’8o-85% del passato». Che le polizze vengano offerte ancora con qualche vizio lo ha dimostrato anche un’indagine di Altroconsumo. Su 115 offerte di mutuo raccolte dall’associazione dei consumatori, ben il 24% era corredato da polizza “obbligatoria”. In molti casi l’obbligo non risultava dalla documentazione ma il consulente bancario ha fatto capire che, senza la polizza, l’istruttoria non si supera. «I costi sono risultati peraltro esorbitanti – spiega Anna Vizzari, esperta di Altroconsumo −. Per un mutuo di 24omila euro (con durata 25 anni) sono stati richiesti addirittura 19mila euro di premi».Nessuna della banche che ha inserito la polizza obbligatoriamente ha consegnato i preventivi previsti dalla normativa Ivass.
FONTE PLUS 24