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La diffusione delle polizze Danni tra le famiglie italiane

NewSintesi e Rassegna Stampa | 28 Maggio 2017 | 0
 L’indagine della Banca d’Italia sui Bilanci delle famiglie italiane condotta con cadenza biennale alimenta un database contenente, tra le altre cose, informazioni sulle coperture assicurative in possesso delle famiglie italiane.

In occasione della pubblicazione dei risultati, ANIA svolge periodicamente una sintetica analisi (pubblicata su ANIA Trends) basata sull’elaborazione delle risposte alla sezione del questionario dedicata alle forme assicurative. In questa sezione si domanda alle famiglie se uno o più membri del nucleo familiare abbiano acquistato una polizza Danni diversa dall’assicurazione obbligatoria Rc auto. In caso di risposta affermativa agli intervistati viene posta un’ulteriore domanda riguardante il tipo e il numero di coperture acquistate nell’anno.

A partire dall’edizione 2014 dell’indagine, ANIA ha deciso di estendere le elaborazioni fino ad ora condotte introducendo un’analisi più dettagliata della diffusione delle polizze Danni non auto. Oltre alla tipologia di copertura (mezzi di trasporto, casa e persona), viene esaminata la diffusione in termini di variabili individuali, professionali, familiari e geografiche allo scopo di investigare la natura delle eventuali relazioni che intercorrono tra esse e la domanda di polizze Danni.

Relativamente all’interpretazione dei dati, ANIA ritiene opportuno precisare che – a differenza delle polizze Vita, che riflettono decisioni di risparmio e di allocazione della ricchezza – le risposte ai quesiti sulla detenzione di polizze Danni “potrebbero essere influenzate da fattori legati alla effettiva consapevolezza del possesso delle stesse polizze e da una naturale reticenza a dichiarare le proprie disponibilità economiche, sia in termini di reddito sia di ricchezza”.

L’indagine relativa al 2014 (l’ultima per cui sono disponibili i dati) ha riguardato 8.156 famiglie e 19.366 individui. Per le elaborazioni relative alle famiglie sono stati utilizzati i pesi campionari (peso costante per ogni componente della famiglia), mentre le caratteristiche individuali sono riferite al capofamiglia, inteso come il maggior percettore di reddito.

In generale, risulta che il 20,1% delle famiglie oggetto del campione ha acquistato una polizza Danni non auto. In particolare, l’11,2% ha acquistato almeno una polizza per mezzi di trasporto, il 17,1% almeno una per la casa, il 5,3% per la famiglia.

 

In termini di età del capofamiglia, la diffusione di polizze Danni risulta distribuita maggiormente tra i 35 e i 54 anni e con una prevalenza per gli acquisti di polizze per la casa. Risulta invece distribuita in modo direttamente proporzionale al grado di istruzione.

In termini di variabili legate alla professione del capofamiglia, il ricorso alle polizze Danni risulta maggiormente diffuso per lavoratori indipendenti, seguito da lavoratori dipendenti e da lavoratori in condizione non professionale.

 

Anche il legame tra possesso di polizze Danni e quintile di reddito di appartenenza, spiegano ancora da ANIA, risulta crescente al crescere del reddito. I risultati dell’indagine mostrano inoltre, all’aumentare del reddito, una maggior propensione all’acquisto di polizze per la casa piuttosto che per i trasporti e ancor meno per la famiglia.

 

Quanto alla collocazione geografica, la distribuzione di polizze Danni è maggiormente distribuita nei piccoli comuni (fino a 20.000 abitanti) e decrescente al crescere del numero di abitanti. È inoltre maggiore nel Nord Italia (34,8%), seguito dall’Italia centrale (14,1%) e dal Sud e Isole (2,5%).

 

 

FONTE INTERMEDIA CHANNEL

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