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La diffusione di polizze Danni non Auto tra le famiglie italiane nel 2016

NewSintesi e Rassegna Stampa | 4 Giugno 2018 | 0

La Banca d’Italia ha recentemente pubblicato le informazioni raccolte nella rilevazione del 2016 dell’Indagine sui bilanci delle famiglie italiane. L’indagine campionaria, condotta con cadenza biennale su un campione rappresentativo di famiglie italiane raccoglie una ricca varietà di informazioni sulle loro caratteristiche demografiche e socio-economiche individuali.

Come riporta l’ultimo ANIA Trends, una sezione del questionario è dedicata alle coperture assicurative in possesso delle famiglie. Tra le domande incluse nella sezione ve ne è una relativa alle coperture Danni non-Auto, suddivise tra coperture mezzi di trasporto (accessorie alla Rc auto), protezione degli immobili e sulla persona.

L’associazione delle imprese assicurative ritiene opportuno sottolineare come dalle informazioni raccolte dall’Indagine “non infrequentemente emergano discrasie rispetto ai dati contabili aggregati rilevati presso le controparti. Ciò non riduce il valore aggiunto dell’Indagine, che è dato soprattutto dalla possibilità di legare le scelte economiche delle famiglie – in questo caso, la decisione di assicurarsi – alle loro caratteristiche demografiche e socio-economiche”.

Nel 2016 la percentuale delle famiglie in possesso di almeno una polizza Danni diversa dalla Rc auto era secondo l’Indagine pari a circa il 16% (20% e 22% nel 2014 e nel 2012, rispettivamente). Con riferimento alle tipologie di copertura, la diffusione di polizze a protezione della persona, degli immobili e dei mezzi di trasporto era pari, rispettivamente, al 3,8%, 13,2% e 7,1% (5,3%, 17,1%, 11,2% nel 2014).

In particolare, segnalano da ANIA, per quanto riguarda le polizze a copertura di casa e terreni, il dato è coerente con le statistiche di settore se si escludono le polizze del fabbricato e quelle con vincolo a favore di terzi (presenti ad esempio nel caso delle polizze associate a un contratto di mutuo immobiliare), in quanto si può presumere che queste non siano prese in considerazione dalle famiglie nel formulare la risposta. Al netto di tali considerazioni la diffusione di polizze danni rilevata dalle statistiche dell’associazione delle imprese assicurative sarebbe pari al 17% circa (40% se si considerano le polizze a copertura degli immobili nella totalità).

È meno agevole invece ipotizzare una spiegazione della visibile contrazione tra il 2014 e il 2016 al di là del fatto che nell’ultima rilevazione la formulazione della domanda è variata sensibilmente.

Tra famiglie assicurate, la copertura riportata con più frequenza è quella a protezione della casa (84,8% nel 2016, 84,7% nel 2014).

Le coperture sui mezzi di trasporto sono invece acquistate dal 46% (55,5% nel 2014) delle famiglie assicurate, seguite dalle polizze sulla persona (24,6% nel 2016 e 26,1% nel 2014).

La prevalenza delle polizze a protezione degli immobili è riflessa dalla forte correlazione tra la presenza di una copertura Danni e la tipologia di titolo di godimento dell’abitazione principale. Il 20% delle famiglie che viveva in un’abitazione di proprietà, infatti, possedeva una o più copertura danni, contro solo poco più del 5% tra quelle che risiedevano in una casa in affitto. La percentuale tra le famiglie assicurate con altre modalità abitative pur essendo molto variabile, incide poco sul dato aggregato.

 

Anche nel 2016, infine, la diffusione di polizze Danni è risultata fortemente correlata con il livello del reddito familiare. Rispetto alle rilevazioni precedenti, nel 2016 si è tuttavia attenuato il divario tra le famiglie appartenenti alla fascia con alto reddito e quelle con minori introiti: la percentuale di famiglie assicurate nell’ultimo quintile per reddito superava quella nel primo quintile di circa 30 punti percentuali, contro gli oltre 40 rilevati nelle due precedenti tornate dell’Indagine.

 

FONTE INTERMEDIA CHANNEL

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