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LE COMPAGNIE? DOVRANNO RICERCARE ACCORDI CON PLAYER NON TRADIZIONALI

NewSintesi e Rassegna Stampa | 12 Novembre 2017 | 0

Da quanto emerge nel nuovo rapporto sulle tendenze del settore assicurativo 2017 realizzato dagli esperti di Minsait (la business unit di trasformazione digitale di Indra), insieme agli esperti della società nel settore assicurativo, «i modelli di business futuri dovranno prendere in considerazione lo sviluppo di ecosistemi aperti al fine di facilitare le partnership con player non tradizionali, ovvero in grado di apportare valore ed efficienza». Tutto questo mentre «le tecnologie disruptive stanno promuovendo la comparsa di nuovi prodotti potenzialmente ad alto impatto sul business, quali la macchina connessa, la smart home, la cybersecurity e l’assistenza sanitaria da remoto».

Minsait sostiene «l’esistenza di un nuovo modello di rapporto con il consumatore “iperconnesso” basato sulla generazione di prodotti e di servizi di valore a partire dai dati, dalla digitalizzazione delle operazioni mobile e dall’irruzione delle reti sociali come canale di ascolto attivo e di comunicazione».

In sostanza, le basi per la trasformazione digitale al fine di affrontare i nuovi competitor e le sfide del settore, secondo Minsait, sono: «la creazione di nuovi modelli di business basati su piattaforme aperte, che consentiranno alle compagnie assicurative di offrire ai propri clienti prodotti e servizi di terze parti, lo sviluppo di prodotti contestuali e personalizzati a partire dalle conoscenze create dalle impronte digitali lasciate dal consumatore attraverso il cellulare e le reti sociali».

Così afferma lo studio Il settore assicurativo, la trasformazione verso il risk management completo e personalizzato sulle tendenze del settore realizzato da Minsait, che ha identificato quattro prodotti che contraddistinguono il potenziale di impatto sul modello di business attuale delle compagnie assicurative. Si tratta delle assicurazioni per la connected car, la smart home, lo smart health e la cyber-assicurazione.

«Il connected car», spiegano da Minsait, «si evolverà verso un modello di pagamento per rischio in cui l’assicurazione dovrà integrare servizi a valore aggiunto quali la prevenzione dei guasti o parcheggi. A sua volta richiederà la firma di alleanze in cluster, dove parteciperanno i OEMs (produttori di veicoli) come i veicoli agricoli, le compagnie assicurative e le società di tecnologia come providers della piattaforma IoT che supporta il modello».

Qualcosa di simile accadrà nel campo delle assicurazioni per la smart home, dove «le compagnie assicurative aspirano a diventare un player dell’ecosistema nel quale si supportano i servizi, ridefinendo l’assicurazione per la casa. Inoltre, l’analisi delle informazioni raccolte attraverso i sensori consentirà di segmentare il profilo di rischio e offrire prezzi più competitivi».

Lo studio sottolinea la tendenza alla crescita della cyber-assicurazione come «opportunità di business per le compagnie, nella misura in cui riusciranno a differenziarsi nella fornitura di servizi che coprono, dalla valutazione del cyber-risk dei propri assicurati, al fine di offrire una copertura e dei premi più adeguati alle loro necessità e cyber-capacità, fino ai servizi di prevenzione e forensi relativi alla gestione degli incidenti».

Infine, nell’ambito smart health, le compagnie assicurative e i loro fornitori «si stanno muovendo verso nuovi modelli di servizio per ridurre i costi e migliorare l’esperienza del paziente, come la tele-visita e i servizi di autogestione innovativi basati su volumi di informazione condivisa (citazioni, monitoraggio dei pazienti, wearables, sensori, ecc.)».

Lo studio sottolinea il fatto che le compagnie assicurative dovranno «scommettere sullo sviluppo di piattaforme con architetture aperte in grado di facilitare l’utilizzo dei dati proprietari e di terzi. Le società del settore diventeranno i pilastri di un ecosistema che consentirà loro di associarsi con player non tradizionali, come le insurtech, che saranno in grado di completare i servizi e di apportare nuove abilità per evolvere il settore verso la gestione completa del rischio».

Fonte Tutto Intermediari

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