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Le polizze trainano i ricavi Vita e Previdenza rami forti

10 Maggio 2014

La potenza di fuoco dei suoi sportelli è invidiata da tempo da tutte le compagnie. Tanto che nel 2012 Poste Vita era riuscita a conquistare il podio con una raccolta premi superiore a tutte le altre assicurazioni che operano sul mercato italiano Vita.

 

La potenza di fuoco dei suoi sportelli è invidiata da tempo da tutte le compagnie. Tanto che nel 2012 Poste Vita era riuscita a conquistare il podio con una raccolta premi superiore a tutte le altre assicurazioni che operano sul mercato italiano Vita. Nel 2013 si deve accontentare del terzo posto visto che nel frattempo Intesa Sanpaolo Vita ha anch’essa schiacciato l’acceleratore sulla raccolta di polizze (+72% con una quota di mercato del 19% e premi per oltre 17 miliardi) e ha conquistato il primo posto nella graduatoria Ania, seguita da Generali. I dati di raccolta di Poste Vita sono stati comunque in crescita del 26% anche lo scorso anno: con un volume di premi pari a 13,7 miliardi di euro. Oggi il gruppo con con 2,8 milioni di clienti gestisce riserve tecniche per circa 65 miliardi di euro. Il gruppo non ha eguali invece nel mercato della previdenza complementare con più di 620mila iscritti al proprio piano previdenziale. Il Pip Previdenza Valore è la forma complementare più diffusa in Italia con una quota di mercato del 35 per cento.
Si tratta di un cammino avviato nel 1999 quando è iniziata l’operatività. Nel tempo però la politica distributiva è cambiata notevolmente. Dopo gli incidenti con le index linked (con la presenza di alcuni prodotti derivati pericolosi, poi rinegoziati dopo la crisi del 2008) il gruppo punta ora sulla proposta delle tranquille polizze Ramo I. Le polizze rivalutabili sono il cuore dell’offerta postale: nel 2013 hanno rappresentato, insieme al Pip (che confluisce anch’esso nel Ramo I), il 99% del totale Vita, mentre il Ramo III (unit e index linked) ha incassato premi per “soli” 79 milioni, pari allo 0,6% della produzione. I motivi del successo delle rivalutabili sono presto detti: rendimento minimo garantito, retrocessione del risultato della gestione separata Poste Valore e costi nella fascia bassa di mercato. A ciò si deve aggiungere poi il discorso fiscale: le polizze di Ramo I sono le uniche a non pagare il bollo dello 0,2% sulle attività finanziarie (insieme ai fondi pensione e ai fondi sanitari) ed, poiché le gestioni a esse collegate investono sostanzialmente in titoli di Stato, anche le plusvalenze sono tassate al 12,5% anzichè al 26 per cento.
Certo, una volta che la capogruppo sarà quotata, anche Poste Vita, ora abbastanza economica come costi a tutto vantaggio dei suoi clienti, dovrà fare i conti con gli azionisti privati che in Borsa cercano soprattutto la redditività. Redditività che nel settore assicurativo per Poste resta tutto sommato ancora bassa rispetto a quella ottenuta nei servizi finanziari. È legittimo a questo punto domandarsi se i caricamenti, cioè i costi per i clienti, aumenteranno dopo la quotazione? Inoltre come per tutte le compagnie, Poste Vita dovrà confrontarsi anche con la normativa Solvency II, operativa dal 2016 che spinge di fatto gli operatori assicurativi a vendere soprattutto polizze a rischio aperto per il cliente, come le unit di ramo III. Ci si chiede se in un futuro prossimo i migliaia di risparmiatori che hanno sottoscritto polizze verranno traghettati su prodotti più rischiosi, come le unit. Pare difficile, visto che la rete è abbastanza conservativa: piuttosto si punterà su piani di accumulazione con margini più elevati.
La scommessa di Poste oggi, comunque, come per tutto il mercato italiano, è sul settore Danni dove Poste Assicura sta conquistandosi, a piccoli passi, fette di mercato. C’è un giallo sul debutto nel Ramo Rc Auto. A quanto risulta a «Plus24» il business plan è già pronto ma non si è ancora deciso se partire. L’Rc auto infatti, per un gruppo come Poste, radicato anche in province poco amate dagli assicuratori, rischia di trasformare il gruppo in una bad company con la fila di assicurati, anche di quelli meno virtuosi, fuori dalla Posta per contrarre. In vista della quotazione, è meglio evitare incidenti di percorso.

FONTE PLUS 24