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Le sanzioni nei confronti degli intermediari nei primi 4 mesi 2023

30 Giugno 2023
Ivass-2

Salgono a 32 in totale le sanzioni irrogate da ivass agli intermediari nei primi 4 mesi del 2023.

Nel mese di aprile – nel dettaglio – sono state comminate da ivass:

  • 4 censure (2 sogg. Sez. E, 2 sogg. Sez. B)
  • 1 cancellazione (sez. B)
  • 1 sanzione pecuniaria (soggetto sezione b)

Sanzioni irrogate

31 sanzioni con la normativa vigente
1 sanzione con la vecchia normativa

Tipo di sanzione

4 sanzioni pecuniarie con la normativa vigente
8 radiazioni a intermediari persone fisiche
1 radiazione a intermediario persona fisica con la vecchia normativa
11 censure
6 richiami
2 cancellazione a società di intermediazione

Per quanto riguarda la tipologia di soggetti sanzionati abbiamo nei primi 4 mesi:

  • 8 agenti (sezione a)
  • 13 broker (sezione b)
  • 11 collaboratori (sezione e)

Nel mese di aprile è stata comminata 1 sanzione pecuniaria, di € 40.000 ad una società di brokeraggio. La motivazione è “l’omessa valutazione unitaria del rischio associato ai clienti che hanno stipulato contratti presso diverse imprese assicurative, in assenza di una procedura atta a fare emergere tali casistiche e consentire il controllo costante della situazione complessiva del cliente e della coerenza circa le informazioni fornite al momento della sottoscrizione di ciascuna polizza; omessa applicazione delle misure di adeguata verifica rafforzata, pur in presenza di fattispecie caratterizzate da elevato rischio, in quanto la valutazione della coerenza delle operazioni con il profilo economico e patrimoniale del cliente non è risultata supportata da documentazione atta a verificare le informazioni sull’origine dei fondi; mancata identificazione, fin dalla designazione, del beneficiario della polizza, nei casi in cui non è stato individuato il titolare effettivo delle società cui è intestata fiduciariamente la posizione di beneficiario, ovvero nei casi in cui il nominativo è risultato depositato presso un notaio; mancata adozione di strumenti e procedure operative che garantiscano l’identità dei soggetti che hanno provveduto a raccogliere dati e informazioni utili a fini  antiriciclaggio”.

La più frequente tra le violazioni che hanno generato la radiazione è il mancato rispetto della separazione patrimoniale, aggravato, in alcuni casi, dalla omessa rimessa dei premi incassati.