Ciao Fulvio,
quante volte mi hai sentito pronunciare queste due parole “CIAO FULVIO” in questi 18 anni che sono trascorsi da quel 12 aprile 2002, quando a Montecatini Terme, durante un piovoso e mesto week-end primaverile, venni eletto presidente del Gruppo Agenti Generali. Allora il nostro acronimo era quello, non c’era ancora l’aggiunta “Italia”.
Quello stesso giorno decisi la tua nomina in Giunta Esecutiva, e ti chiamai al mio fianco, come “segretario generale”. Allora ci conoscevamo poco, avevamo avuto unicamente occasioni di incontro per lavoro nei precedenti Consigli Direttivi. Ma a partire da quel 12 aprile, giorno dopo giorno, abbiamo vissuto insieme tanti momenti, condividendo i successi e le delusioni della nostra storica associazione, i tanti duri confronti e spesso “scontri” con i vertici aziendali, ma anche tanti momenti di gioia e di svago nella vita privata, anche con le nostre famiglie.
In alcuni casi, abbiamo anche discusso animatamente, ma sempre nel rispetto delle reciproche idee e senza arrivare mai a un acceso litigio o a una rottura, perché con te è impossibile. Hai sempre saputo “sopportare” il mio vivace e passionale carattere, oltre che “supportare” le mie decisioni e azioni. Insomma, da colleghi siamo diventati prima semplici amici e dopo “amici fraterni”.
Per questo motivo, ieri pomeriggio quando mi hai comunicato la scomparsa di tuo fratello Franco, venuto a mancare in modo prematuro all’età di 65 anni, non ho potuto trattenere le lacrime, perché è come se avessi perso un mio fratello, anche se non l’ho mai conosciuto di persona.
La notizia, come puoi immaginare, si è subito diffusa e sono molti i colleghi che mi hanno contattato per rivolgerti il loro cordoglio, non solo agenti e dirigenti del nostro gruppo, ma anche di altri gruppi.
Tutte queste persone vorrebbero scriverti o chiamarti e avrebbero voluto abbracciarti e rivolgerti le loro condoglianze personalmente, ma viste le restrizioni del Governo, lo faccio io con queste poche righe.
Anche questa volta inizio con “CIAO FULVIO”, per esprimerti il sincero affetto e la vicinanza al tuo dolore, da parte di tutti i componenti degli organi sociali del GA-GI e dei circa 1300 agenti associati da me rappresentati.
E, volutamente, ho reso questa lettera “aperta” inviandola a tutti i nostri associati perché vorrei che costoro sappiano che Franco, oltre che essere tuo fratello, era il dr. Franco Galli, medico di base a Medole (Mantova) che da 35 anni svolgeva la sua professione con assoluta dedizione per i suoi pazienti fino al punto di essere soccorso martedì scorso direttamente in ambulatorio dopo essersi auto-diagnosticato i sintomi del virus COVID 19, che purtroppo ha avuto il sopravvento.
Il contagio lo ha subìto proprio mentre esercitava la sua missione di medico e allora invito tutti a pensare a chi, come ha fatto il dr. Franco Galli, si sta sacrificando per noi: medici, infermieri, organi di polizia, autisti, farmacisti, gestori di negozi di prima necessità e di pubblico servizio, tra i quali anche le nostre agenzie di assicurazione, coinvolte nella tutela della nostra salute e nostra sopravvivenza.
Un ringraziamento di cuore va a Franco e non rendiamo inutile il suo sacrificio.
Insieme con coraggio e speranza supereremo questo difficile momento.
#fermiamoloinsieme
Un forte abbraccio Fulvio, dal tuo amico fraterno e da altri 1300 colleghi e amici.
Vincenzo
FONTE INTERMEDIA CHANNEL