Anche se il costo dell’Rc auto è in discesa, le polizze italiane restano tra le più care d’Europa. Secondo uno studio commissionato dall’Ania a Boston Consulting Group, nel confronto tra 5 Paesi europei (Italia, Spagna, Francia, Germania e Uk) il territorio tricolore dal 2008 al 2012 ha evidenziato polizze auto più costose del 45% rispetto alla media.
Anche se il costo dell’Rc auto è in discesa, le polizze italiane restano tra le più care d’Europa. Secondo uno studio commissionato dall’Ania a Boston Consulting Group, nel confronto tra 5 Paesi europei (Italia, Spagna, Francia, Germania e Uk) il territorio tricolore dal 2008 al 2012 ha evidenziato polizze auto più costose del 45% rispetto alla media. Per assicurare i veicoli in Italia si sono spesi 491 € per veicolo contro i 278 € della media dei cinque. Per le auto la spesa per una polizza Rc auto è di 526 €, che si confronta su un valore medio di 291. La discesa dei prezzi non è abbastanza per riallineare i prezzi italiani alle medie europee. Anche perché i recenti cali, intorno al 6% nell’ultimo anno secondo l’Ania, sono soprattutto congiunturali: con la crisi, si usa di meno la macchina, e quindi si fanno meno incidenti, consentendo di mantenere i prezzi bassi. Mentre il fatto che le polizze italiane siano più care è dovuto a ragioni strutturali: l’incidenza delle tasse (24%, contro una media del 17% negli altri Paesi); l’elevato numero di incidenti e di contenziosi, prodotti dal 45% dei sinistri contro una media del 15%, gli alti risarcimenti in caso di morte, il basso tasso di riparazione in reti convenzionate, l’elevato numero di frodi non rilevate (il doppio rispetto alla media). Dall’Aci commentano che la polizza assicurativa è la seconda voce di spesa per l’auto, dopo il carburante, e che la pressione fiscale sull’Rc auto negli ultimi 20 anni è aumentata di quasi sei volte. Secondo il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani «è proprio l’eccessiva onerosità delle polizze una delle ragioni per cui circolano tante auto prive di copertura assicurativa». Fenomeno che a sua volta incide negativamente sui prezzi. «Occorrerebbe un intervento strutturale per far scendere i costi e per ridurre la circolazione di veicoli fuorilegge, tramite dei sistemi automatici per elevare multe alle auto non assicurate». Finché le cause strutturali del caro-assicurazione restano immutate, un aiuto per i consumatori può arrivare dalla concorrenza tra i diversi canali di distribuzione, in particolare quello online e telefonico. Lo studio di Boston Consulting evidenzia che il canale diretto incorpora nel costo della polizza un minor peso delle spese di marketing e distribuzione, in media 41 euro per contratto (ma la media degli altri Paesi è 28 euro), contro i 55 € delle vendite tramite agenti. Proprio l’attenzione alle spese spinge molti automobilisti a convertirsi alle polizze online, anche se gli ultimi dati ufficiali Ania rilevavano che nel 2012 l’81% dei contratti del settore danni era ancora venduto tramite agenzia. Al canale diretto faceva riferimento una fetta di appena l’8,1% del totale, seppure in progresso del 12,3% rispetto all’anno precedente. Al momento, secondo l’Ania la quota di mercato dovrebbe essere ancora sotto il 10%, anche se è in crescita. In un contesto di crisi, gli italiani hanno rivelato una maggiore tendenza allo “switch”: nel 2012 il 26% dei sottoscrittori di Rc auto aveva cambiato compagnia negli ultimi due anni (in crescita dal 22% del 2010). E il 44% degli utenti aveva chiesto un preventivo ad altri, di cui il 25% con il canale internet.
FONTE: IL SOLE 24 ORE