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UNA MONTAGNA DI SOLDI IN ARRIVO

9 Ottobre 2017
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Cari colleghi, 

i Piani Individuali di Risparmio (PIR), introdotti dalla Legge di Stabilità 2017, rappresentano una nuova opportunità di investimento, che offre un importante incentivo fiscale ai risparmiatori che punteranno sulle piccole e medie imprese italiane (PMI).

Ad aprile scorso, la Camera dei Deputati stimava che i nuovi piani individuali di risparmio PIR sarebbero ammontati al 2021 a ben 5,4 miliardi di euro, invece già a fine settembre, sono stati raccolti 5 miliardi in soli 5 mesi dal lancio, raggiungendo così già l’obiettivo prefissato a 5 anni.

Le nuove previsioni riviste a 5 anni prevedono probabilmente una cifra vicino ai 70 miliardi: veramente UNA MONTAGNA DI SOLDI IN ARRIVO e il fenomeno PIR spingerà sempre più imprenditori a quotarsi e stimolerà chi è già sul mercato a collocare ulteriore capitale.

Da inizio anno gli indici delle small e delle mid cap hanno registrato rialzi compresi fra il 28% e il 35%, ben superiori a quelli registrati dagli altri titoli quotati a Piazza Affari e anche i volumi nei primi 8 mesi del 2017 sono cresciuti (+78% se ponderati per le “piccole” e +18% per “medie” aziende rispetto all’anno precedente) in controtendenza con il Ftse Mib (-3%).

Ogni persona fisica può essere titolare di un solo PIR, per un investimento massimo pari a 30.000 € l’anno fino al raggiungimento della soglia massima di 150.000 €.

La normativa richiede che il PIR investa almeno il 70% del patrimonio in strumenti finanziari (azioni e obbligazioni) di aziende italiane e estere europee con stabile organizzazione in Italia. Di questo 70%, almeno il 30% deve essere investito in aziende Mid & Small Cap.

Gli strumenti finanziari detenuti nel PIR sono esenti dall’imposta sui redditi da capitale e dall’imposta sulle successioni se sono mantenuti per almeno 5 anni.

Oggi, per i risparmiatori sottoscrivere un PIR è un’opportunità con molti vantaggi da prendere al volo anche tenendo presente il probabile afflusso di denaro che confluirà in Borsa nei prossimi mesi, che dovrebbe favorire la fase “Toro” dei mercati azionari italiani. Per non sbagliare è sempre consigliabile entrare in Borsa un po’ alla volta o con la modalità PAC.

Non ci resta che essere pronti ad intercettare questi miliardi che arriveranno sul mercato finanziario ed assicurativo nei prossimi 50 mesi. Sarà così?

Buon lavoro e PIR per tutti.

Carlo Bracci
Componente di Giunta