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Polizze, le «Vita» viaggiano al 3,3%

24 Marzo 2014

Rendimenti invariati per le rivalutabili che investono oltre 250 miliardi in titoli di Stato italiani. Risultati netti apprezzabili per il 2013, considerando la bassa inflazione. Le migliori hanno oltrepassato il 6%.

Un investimento tranquillo, che offre rendimenti costanti negli anni e nettamente superiori a Bot e inflazione. Resta però molto indietro ai Btp e, nei nuovi contratti, offre un paracadute finanziario sempre più ristretto. Malgrado il ribasso dei tassi d’interesse, anche nel 2013 le polizze vita di tipo rivalutabile sono andate bene, con un rendimento medio lordo del 3,9%, cui corrisponde un 3,3% riconosciuto ai sottoscrittori: sostanzialmente gli stessi risultati ottenuti l’anno precedente.

Caratteristiche

Grazie alle loro caratteristiche, infatti, le gestioni separate di tipo rivalutabile riescono a proteggere dagli alti e bassi dei mercati: gli attivi vengono investiti in misura predominante in titoli governativi, soprattutto italiani e a tasso fisso (le compagnie ne hanno in portafoglio per oltre 250 miliardi di euro). Le gestioni separate non tengono conto inoltre delle oscillazioni quotidiane dei titoli sottostanti, ma solo delle minusvalenze e plusvalenze effettivamente realizzate con la vendita dei titoli stessi. Questo criterio di contabilizzazione permette di eliminare la volatilità che caratterizza i prodotti finanziari. I fondi più vecchi (che in alcuni casi hanno patrimoni molto consistenti), detengono ancora titoli che offrono cedole piuttosto generose. Le rivalutabili prevedono il consolidamento dei risultati, in base a cui le performance raggiunte vengono in pratica bloccate e riconosciute al sottoscrittore. In più garantiscono un rendimento minimo annuo, che nelle polizze più vecchie arriva al 4% all’anno, mentre in quelle di nuova emissione si attesta generalmente all’1%.

Anche nel 2013 il risultato migliore è stato ottenuto da Reale 100% di Reale Mutua con il 6,4% (interamente riconosciuto al sottoscrittore), che si piazza al primo posto anche nella classifica a cinque anni, con un rendimento medio annuo del 6,1% contro una media di mercato del 3,3%. Al secondo e terzo posto figurano Sovrana e Rialto Previdenza, entrambi di Genertellife, rispettivamente con il 4,3% e 4,2% netto. Nel medio periodo fra i migliori compare anche un altro fondo della compagnia torinese, Valuta Reale.

Storie

«Reale 100% è nato alla fine degli anni Novanta ed è sempre stato gestito in maniera molto attenta — spiega Anna Deambrosis, direttore tutela della persona e del risparmio presso Reale Mutua —. Attualmente è chiuso a nuove sottoscrizioni ed è abbinato a varie tipologie di prodotto. Negli anni scorsi i gestori sono riusciti ad anticipare il ribasso dei tassi d’interesse, acquistando titoli lunghi o strumenti a copertura. L’85% del patrimonio è costituito da titoli governativi area euro, in particolare italiani, il resto da obbligazioni corporate».

Nel medio periodo (a dieci anni) le performance migliori sono il 4,8% ottenuto da Caf diFideuram Vita, seguito con il 4,1% da Moneta forte di Ina vita, contro una media del 3,4%. Nel lungo termine (a vent’anni) spiccano invece le performance di due fondi di Zurich Italia,Vita vis e Minervir, rispettivamente con il 6% e il 5,8% annuo contro una media (di tutto rispetto) pari al 5% netto. «I due fondi hanno una composizione simile — dice Manfredi Rosso, responsabile investimenti di Zurich Italia —; entrambi hanno una quota azionaria compresa fra il 5% e il 7%; l’80% è costituito da titoli governativi, per la stragrande maggioranza italiani, la quota restante da corporate. A oggi siamo sopra i rendimenti del 2013, e la chiusura del 2014 dovrebbe essere leggermente migliore rispetto a quella dell’anno scorso».

Scenario

Con la caduta dei tassi d’interesse, i rendimenti delle polizze vita sono destinati inevitabilmente a scendere, man mano che i titoli in portafoglio arriveranno a scadenza e dovranno essere rinnovati con altri, che offrono cedole più basse. I minimi garantiti, inoltre, sono sempre più risicati, e l’anno scorso è stata fortemente ridotta la detraibilità fiscale sui premi versati.

Paragoni importanti

Le polizze vita rivalutabili sono ancora interessanti per i risparmiatori, o tanto vale investire direttamente in un Btp? Gli argomenti a favore delle polizze esistono ancora, nonostante il ridimensionamento dei risultati e dei «privilegi».

«Questo strumento offre rendimenti leggermente superiori rispetto a quelli dei titoli di Stato più brevi — sostiene Deambrosis — e permette di evitare le minusvalenze, talvolta rilevanti, che si possono accusare con l’acquisto diretto dei singoli titoli. Quanto alla detraibilità fiscale, ormai riguardava una parte ridotta dei nuovi contratti, quindi la modifica ha avuto un impatto marginale». «Con le rivalutabili si può eliminare il rischio emittente, insito nell’acquistare titoli governativi italiani — aggiunge Rosso —; il gruppo Zurich ha un rating AA, eppure investe in maniera massiccia nei titoli di un paese come l’Italia, che ha una valutazione decisamente peggiore».

FONTE CORRIERE ECONOMIA