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Polizze multi-profitto

11 Ottobre 2014

Il mercato della bancassurance non sente la crisi, anzi.

 

Il mercato della bancassurance non sente la crisi, anzi. Negli ultimi due anni proprio l’Italia ha registrato la maggior crescita di volumi e profitti tra i principali mercati europei, come emerge da un’analisi di McKinsey contenuta nel report annuale appena pubblicato sul settore assicurativo a livello globale con le previsioni sulla redditività dell’industria.
Tra i fenomeni del momento c’è il ruolo sempre maggiore del canale bancario (reti di promotori comprese) e postale nella distribuzione del ramo vita. Un dato che conferma una previsione contenuta nello studio condotto per l’Ania da Europe Economics intitolato La distribuzione assicurativa in Italia e in Europa Modelli, evoluzione e prospettive. In un passaggio si legge infatti: «La bancassicurazione, o perlomeno l’utilizzo delle banche come canale di distribuzione delle assicurazioni vita anche dove la banca è strutturalmente separata dall’assicuratore, ha di per sé costituito un’importante tendenza, il cui successo è da ascriversi a numerose ragioni. Innanzitutto, le banche hanno un vantaggio fondamentale: dispongono di un accesso più immediato a informazioni di migliore qualità sui loro clienti attuali o potenziali grazie a vaste reti di filiali, e interazioni relativamente frequenti con i clienti, e sono spesso le prime a incontrare gli stessi nel loro ciclo di acquisti di prodotti d’investimento». Non solo le banche dispongono di database dettagliati sulla clientela e possono quindi più facilmente individuare chi è potenzialmente interessato a coperture assicurative, ma hanno goduto anche di misure di liberalizzazione «che hanno permesso alle banche di vendere prodotti assicurativi con un trattamento fiscale agevolato». Gli ultimi 20 anni hanno così visto un marcato aumento della prevalenza delle banche, soprattutto a spese delle agenzie di assicurazione, e in misura minore delle vendite dirette. Lo studio ricorda che nel 1991 la bancassicurazione rappresentava circa il 15% dei premi raccolti nel comparto vita, mentre attualmente vale oltre il 75%. Un dato destinato a crescere ancora nel futuro, perché anche le reti di promozione finanziaria con formule nuove, come le polizze multi-ramo, stanno giocando un nuovo ruolo.

Rispetto alla sottoscrizione di un fondo comune o una gestione patrimoniale le polizze consentono quindi di blindare di più il cliente, che al momento del riscatto perde quei vantaggi offerti proprio dal contenitore assicurativo. Una situazione destinata a perdurare visto che è poco probabile che il legislatore intervenga a breve per equiparare il trattamento dei diversi prodotti finanziari. Non bisogna infatti dimenticare che proprio le imposte sulle riserve tecniche aiutano non poco i conti dello Stato. La legge di stabilità 2013 ha stabilito un incremento dallo 0,35% allo 0,50% della tassazione sulle riserve tecniche, un aumento sceso allo 0,45% per gli anni successivi. Nonostante sia stato fissato un tetto massimo, il prelievo resta consistente. In base a un’analisi Unimpresa, si stima che questo inasprimento pesi per 1,3 miliardi di euro sulle assicurazioni per il triennio 2013-2015.

FONTE MF