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Polizze su misura contro danni o perdite

1 Settembre 2014

Non sono molte le compagnie assicurative che hanno linee di prodotti espressamente dedicate al mondo dell’arte e dell’antiquariato o ai collezionisti di strumenti musicali e auto d’epoca o a collezioni di ogni tipo, conservate nelle proprie abitazioni.

 

Non sono molte le compagnie assicurative che hanno linee di prodotti espressamente dedicate al mondo dell’arte e dell’antiquariato o ai collezionisti di strumenti musicali e auto d’epoca o a collezioni di ogni tipo, conservate nelle proprie abitazioni. Solitamente le collezioni sono assicurate senza specifica protezione, in quanto oggetti interni a dimore coperte da polizze sulla casa. Mentre alcune polizze ad hoc possono proteggere in tutti i casi di perdita o danneggiamento dell’oggetto da collezione, non limitandosi ai soli incendio e furto, ma coprendo anche vandalismi, eventi atmosferici e danni d’acqua.
Le compagnie specializzate in arte e oggetti da collezione possono contare su storici dell’arte e periti per stimare, documentare e catalogare le raccolte più varie, per effettuare ricerche e analisi dei prezzi di mercato, per fornire aggiornamenti e riesami delle stime effettuate consentendo di assicurare il bene per il giusto valore. Alcune polizze coprono le spese di restauro e il deprezzamento delle opere danneggiate e, in caso di distruzione o perdita totale, garantiscono l’intero valore. La questione del deprezzamento, soprattutto per molta arte contemporanea che subisce un danno anche parziale, comporta una riduzione del valore commerciale, anche dopo un restauro eccellente. Spesso il deprezzamento può essere di gran lunga superiore al puro costo del restauro, proprio perché il mercato dell’arte contemporanea (con artisti spesso ancora vivi) non gradisce questo sforzo.
Solitamente la polizza degli oggetti d’arte è «a stima accettata» da parte di periti e non sulla base del valore commerciale attribuito dall’assicurato. Ma non mancano le eccezioni. Per arrivare a stipulare una polizza su misura – è il primo accorgimento – gli oggetti devono essere descritti, catalogati, stimati, quando necessario autenticati.
Un’adeguata catalogazione, completa di fotografie, è di importanza capitale in caso di furto, perché consente di arginare il mercato illecito di opere facilitando il compito delle forze dell’ordine. Il comando Carabinieri Tutela patrimonio culturale (Tpc) dispone di una banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti con oltre 590mila immagini: vi sono descritti quasi sei milioni di oggetti e annotati oltre 62mila casi di furto, di cui 57mila in Italia e 5mila all’estero. La catalogazione dovrebbe essere uniformata allo standard internazionale Object ID, il sistema di inventariamento più sicuro, utilizzato da forze di polizia, case d’asta e istituzioni, nel quale sono riportati i dati identificativi essenziali di qualsiasi bene d’arte: oggetto, autore, epoca, tecnica e materiale, dimensioni, titolo e descrizione, fotografia.
Le regioni più colpite dai furti nel 2013 sono risultate, secondo i carabinieri del Comando Tpc, il Lazio, la Lombardia e la Toscana.

FONTE IL SOLE 24 ORE