Un quadro dello stato di salute del settore assicurativo, con la possibile inversione del ciclo dell’rc auto, la «preoccupazione» per i contenuti della recente legge di stabilità che vanno a incidere sul comparto, come l’incremento della tassazione sui fondi pensione e il tfr in busta paga, e infine
Un quadro dello stato di salute del settore assicurativo, con la possibile inversione del ciclo dell’rc auto, la «preoccupazione» per i contenuti della recente legge di stabilità che vanno a incidere sul comparto, come l’incremento della tassazione sui fondi pensione e il tfr in busta paga, e infine l’appello perché il governo intervenga sul welfare e perché vari le «nuove tabelle sulla valutazione delle lesioni gravi». Sono questi i passaggi chiave dell’intervento di Aldo Minucci, presidente Ania, al 16° Annual Assicurazioni organizzato da Il Sole 24 Ore e tenuto ieri a Milano. «Le rilevazioni Ania indicano che l’utile netto delle compagnie, nei primi sei mesi del 2014, si è attestato a 3,8 miliardi e si confronta con i 3,1 miliardi del 2013», ha esordito Minucci. Il quale ha poi però precisato che «anche in un bilancio complessivamente positivo vanno comunque segnalati elementi di fragilità o congiunturali che vi hanno concorso». In quest’ottica, certamente il ramo rc auto merita particolare attenzione. Nel mese di settembre «è stata registrata un’ulteriore significativa caduta dei prezzi per il ventitreesimo mese consecutivo». A ciò va abbinato il fatto che «la riduzione della sinistralità sta venendo meno» e questo, in presenza di «un costo medio dei sinistri che non accenna a flettere», comporta una riduzione dei margini tecnici. Ecco perché, in mancanza di riforme strutturali, come le sopra citate tabelle oppure interventi significati sulle frodi, il ramo della rc auto «tornerà ad accumulare perdite creando con ciò le condizioni per nuovi incrementi tariffari». per restare sempre in tema danni Minucci ha rilevato come «la dimensione del mercato continui strutturalmente a restringersi. La raccolta dei premi si è contratta dai 37,7 miliardi del 2007 ai 33,7 miliardi del 2013». La caduta è attribuibile per metà al ramo rc auto.
Quanto al vita il trend attuale e «caratterizzato da una notevole effervescenza. Ad agosto la nuova raccolta di polizze vita rilevata dalla’Ania ammontava a 61,7 miliardi in aumento del 49% rispetto all’anno precedente». Un’effervescenza dettata dai prodotti del ramo I, quelli a capitale garantito e quindi legata alla «persistente riduzione dei tassi di interesse e alla riduzione degli spread sui titoli del debito sovrano italiano». Un fattore congiuntuarle che va analizzato ma anche «un chiaro segnale alla politica e agli operatori economici: si risparmia per la paura del domani ma anche per fronteggiare la progressiva ritirata dello Stato di coprire i bisogni fondamentali dei cittadini».
FONTE IL SOLE 24 ORE