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Rc auto in cerca di sconti

2 Marzo 2015

Una valanga di novità sta travolgendo il settore dell’RcAuto.

 

Una valanga di novità sta travolgendo il settore dell’RcAuto. Le nuove regole sono state previste dal “Ddl concorrenza” nella speranza di raggiungere gli obiettivi di contrastare le frodi e contenere i prezzi dei premi per l’assicurazione obbligatoria. Il tutto per tutelare il consumatore e stimolare la concorrenza in un mercato che, dopo le recenti acquisizioni e la nascita di colossi come UnipolSai e Generali Italia, ma anche dopo l’operazione Allianz- Milano Assicurazioni, è sempre più oligopolista e che resta il più caro d’Europa. Pochi gruppi si spartiscono la ricca torta e si contendono i clienti migliori a suon di sconti, che grazie al buon andamento tecnico. Resta il problema delle tariffe in alcune zone di Italia dove anche gli automobilisti più virtuosi pagano anche il doppio rispetto a loro colleghi del nord. E proprio per ovviare a questo problema il nuovo Disegno di legge ha individuato meccanismi che danno diritto a sconti: dall’ispezione preventiva del veicolo al risarcimento in forma specifica (tramite carrozziere convenzionato). I premi potranno calare per chi sceglie di utilizzare, per esempio, l’alcool stop (meccanismo che blocca il motore nel caso in cui il conducente abbia un tasso alcoolemico alto) o di installare la scatola nera. Per quest’ultimo strumento nel disegno del legislatore è prevista la portabilità del contratto (in sostanza la black box già sul veicolo potrà essere utilizzata anche se si decide di cambiare compagnia). Sempre le scatole nere avranno valore probatorio in caso di sinistro.
Mentre si fissano regole nuove, che prima di entrare in vigore dovranno completare l’iter legislativo e attendere l’emanazione della normativa regolamentare, restano ancora in parte inattuati alcuni punti degli interventi precedenti datati 2012: in particolare del decreto Liberalizzazioni e del Decreto Cresci Italia 2.0. È il caso dell’individuazione del contratto base o dell’obbligo di comparazione dell’offerta: la norma dei tre preventivi (mai entrata in vigore per assenza del regolamento Ivass) è stata sostituita dall’obbligo di esposizione dei contratti base per gli agenti plurimandatari. Sono quasi in dirittura di arrivo invece la realizzazione del primo sistema antifrode (che Ivass sta finendo di realizzare in queste settimane); la dematerializzazione del contrassegno (che dovrebbe partire a ottobre; si è in attesa del regolamento attuattivo del Mise). Dopo la scomparsa di questo documento si darà il via ai controlli telematici sulla copertura assicurativa (anch’essi previsti nel 2012) . Mentre, secondo quanto risulta al «Sole-24Ore», partirà entro l’estate, il progetto di dematerializzazione dell’attestato di rischio: nei prossimi giorni Ivass dovrebbe emanare il relativo regolamento. Si tratta di un passo molto importante che dovrebbe consentire di cambiare compagnia con maggiore facilità. L’attestato di rischio serve infatti a sottoscrivere nuovi contratti in quanto contiene la classe di merito e le indicazioni sulla sinistrosità del guidatore. Tra qualche mese, come prevede l’Authority, saranno le compagnie a individuare online, tramite una banca dati, le informazioni sulla storia assicurativa. Con l’obiettivo anche di combattere il commercio degli attestati falsi. Sempre per quanto riguarda il discorso della concorrenza e del ruolo dei comparatori di tariffe, che sul mercato italiano sono cresciuti senza regole, è scaduto a fine gennaio il termine assegnato da Ivass ai preventivatori per mettersi in regola.
Essi dovevano adottare misure correttive a seguito dell’indagine da cui erano emersi profili di criticità legati all’esistenza di conflitti di interesse, alle modalità di formazione delle graduatorie e alla trasparenza e correttezza dei messaggi pubblicitari. Il nuovo volto dei comparatori non convince però ancora gli agenti. Da una prima ricognizione realizzata, Sna (che insieme ad Uea e Anapa ha sensibilizzato il mercato e l’Ivass) fa sapere che a suo giudizio «permangono gravi inadempienze: percentuale delle compagnie comparate, dichiarazione di gratuità del servizio, modalità di calcolo del risparmio evidenziato come spread sul prezzo massimo reperibile sul mercato, difficoltà di rendere effettivamente disponibili offerte di compagnie tradizionali – spiega Elena Dragoni, vice presidente nazionale Sna –. Siamo molto lontani dal Regno Unito dove si possono confrontare anche oltre 130 compagnie auto alla volta». I siti web di comparazione rispondono alle accuse dicendo che sono spesso le stesse compagnie italiane a non essere disponibili a partecipare al confronto tariffario. Insomma la reale “concorrenza” assicurativa appare ancora molto lontana, nonostante il nome dato al disegno di legge.

FONTE IL SOLE 24 ORE