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“RIMBOCCANDOCI LE MANICHE, CE LA STIAMO FACENDO” – Il pensiero della settimana di Stefano Maestri Accesi

23 Novembre 2020
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“RIMBOCCANDOCI LE MANICHE, CE LA STIAMO FACENDO”

Il pensiero della settimana di Stefano Maestri Accesi

 

Cari colleghi,

la scorsa settimana si è svolto, rigorosamente on line, il Festival delle Assicurazioni dove, tra le altre iniziative, è stato presentato un sondaggio di Assinews condotto su un campione costituito da 146 agenti assicurativi e 55 broker.

Il tema del sondaggio è stato ‘”come le compagnie assicurative hanno gestito il periodo di lockdown passato e quali sono stati gli effetti su agenti, broker e clienti”.

Analizzandone i risultati si può constatare che nel periodo di chiusura totale dell’Italia, l’80% degli sportelli agenziali è rimasto aperto presidiando il territorio e la relazione con il cliente e che più della metà di questi è riuscita a continuare l’attività lavorativa utilizzando la tecnica dello smart working.

Il dato più interessante è che il 94% dei clienti ha apprezzato questa modalità di contatto con il proprio assicuratore cominciando a mio parere a dare vita ad un nuovo dialogo ibrido-digitale che necessariamente abbiamo dovuto rendere efficace.

Più volte abbiamo già affrontato nei nostri editoriali la necessità di far evolvere il nostro modus operandi cercando di ‘cavalcare’ la tecnologia, rendendola amica e complice piuttosto che subirla, alzando barricate probabilmente impossibili ed inutili.

Certamente non ci aspettavamo un periodo del genere, ma l’intensità di quanto vissuto ha provocato una reazione che nessuno di noi pensava di avere tra le proprie risorse.

Come il nostro Presidente ha dichiarato durante i lavori del congresso, il contatto ibrido digitale è risultato vincente per la routine e per le azioni a basso valore aggiunto, mentre per le attività di maggior valore, ossia per la consulenza, la presenza fisica degli Agenti si è rivelata ancora una volta indispensabile.

Il sondaggio ha indagato anche l’opinione dei dipendenti di agenzia, mostrando come l’80% degli intervistati ha dichiarato di essersi adattato al lavoro agile, mentre solo il 14,3 % ha denunciato mancanze in termini strutturali, riconducibili a carenze informatiche e disorganizzazione dell’intermediario che sono state però progressivamente sanate. Solo il 5% ha dichiarato che il disagio è stato più ampio e presente per l’intero periodo.

In sintesi, ne emerge un quadro tutto sommato positivo costituito da clienti abbastanza sereni grazie al fatto che il contatto a distanza sia stato comunque gestito dalla persona di fiducia che ben si conosce, cioè il proprio assicuratore e da dipendenti che nella maggior parte dei casi sono riusciti ad adattarsi in modo efficace al nuovo contesto lavorativo e relazionale.

Lasciando quindi il sondaggio di Assinews e osservando i numeri di ognuno di noi credo che non siano analizzabili solamente in modo “macro” ma necessiterebbero di una valutazione più approfondita.

E’ vero che gli ultimi mesi dell’anno sono da sempre il periodo in cui spingiamo per massimizzare le performance. Sono certo che proveremo a fare altrettanto quest’anno ma sono altresì convinto che per la maggior parte di noi, i numeri ai quali eravamo abituati in passato resteranno una chimera, soprattutto per chi si trova nelle zone rosse, nelle quali è fortemente limitata l’attività che prima abbiamo definito di maggior valore, ovvero la consulenza in presenza fisica, momento di empatia ed emozione che porta a chiudere gli affari più importanti.

Nella trattativa target ad inizio anno, come GA-GI siamo riusciti ad ottenere dalla mandante un ‘paracadute’ sugli incentivi che, in parte, ci ha permesso di lavorare con una certa serenità. Ma non basta dovremo andare a cercare gli affari ad alto reddito piuttosto che i grandi volumi, oggettivamente più difficili da cogliere visto che necessitano di larga scala e quindi di un alto numero di pezzi.

Ancora una volta dobbiamo rimboccarci le maniche, ma sono certo che ci riusciremo.

 

Stefano Maestri Accesi
Vicepresidente