Presentata oggi al Salone del Risparmio la ricerca Demia per Assogestioni “I Risparmiatori di domani”. Stato e Scuola le istituzioni deputate all’alfabetizzazione finanziaria. E la prima generazione iperconnessa preferisce ancora il contatto personale con un consulente
I giovani italiani prendono le proprie decisioni finanziarie parlandone in famiglia. È quanto emerge dall’indagine ‘I risparmiatori di domani’ dell’istituto di ricerca Demia realizzata perAssogestioni sulla generazione dei Millenials – i nati dopo il 1980 – e presentata oggi all’interno della giornata inaugurale del Salone del Risparmio 2015.
Dall’indagine quali-quantitativa su un campione rappresentativo di italiani di ambo i sessi tra i 16 e i 35 anni*, emerge che il 70% degli intervistati, di fronte ad una decisione per scegliere una forma di risparmio e investimento, ne parlerebbe in primo luogo con la propria famiglia: il 38% si rivolgerebbe al padre, il 29% alla madre e il 27% al proprio partner.
L’indagine ha inoltre fotografato la prima generazione veramente iperconnessa: il 93% naviga su Internet da mobile, reperisce informazioni in tempo reale e condivide ogni esperienza sui social network dei quali, il 97% possiede almeno un profilo. Eppure il 44% dei giovanissimi si dichiara d’accordo nel definire i social network, Facebook in primis, “uno strumento ‘ludico’ e non adatto a temi finanziari come risparmio o investimenti”.
Dall’identikit dei Millenials emerge anche un quadro di un percorso esistenziale sfaccettato e non più lineare come per le generazioni precedenti: istruzione stratificata, lavoro precario o non più indeterminato, concetto di famiglia più elastico, esigenze quotidiane diverse.
Queste variabili, evidenzia l’indagine, influenzano la capacità dei giovani di approcciarsi al risparmio e agli investimenti: il 48% dei soggetti intervistati, infatti, ritiene indispensabile l’aiuto economico dei genitori per formare una famiglia, per il 45% risparmiare rappresenta un grande sacrificio, mentre il 40% dichiara che non riuscirà ad avere uno stipendio simile a quello dei propri genitori.
Avendo a disposizione del denaro per che cosa risparmierebbero i giovani di oggi? Secondo quanto esce dall’indagine, il 48% dei 16-17enni comprerebbe beni di consumo, il 64% dei 18-24enni lo utilizzerebbe per emanciparsi dai genitori e uscire di casa. I 25-34enni, invece, cominciano a pensare alla previdenza: il 59% del campione intervistato, infatti, risparmierebbe per proteggersi dagli imprevisti. Dati interessanti emergono poi dalla domanda sulla tipologia di contatto con un consulente per capire la forma di risparmio o investimento più adatta: l’approccio di persona vince nettamente sul digitale (sito, email, app o social network) grazie alla preferenza del 71% degli intervistati.
L’84% del campione sondato, infine, si dichiara favorevole a un programma di avvicinamento o istruzione sulle tematiche del risparmio e degli investimenti, riconoscendo nello Stato (il 55%) e nella Scuola (il 50%) le istituzioni che dovrebbero farsi promotrici in tal senso.
Quali gli argomenti da trattare? Prevalgono tematiche pratiche e di immediata utilità: i prodotti di risparmio su tutti (richiesti dal 68%), seguiti da mutui e prestiti per il 67% e conti correnti bancari per il 66%. La richiesta sui prodotti di risparmio gestito si attesta al 53%.
“I Millennials rappresentano i risparmiatori e gli investitori del futuro – ha dichiarato Andrea Pennacchia, presidente del Comitato di Comunicazione di Assogestioni –. È fondamentale capire le loro preferenze, come considerano il mondo del risparmio, degli investimenti, con chi interagiscono e quali canali informativi utilizzano. Conoscerli meglio ci aiuta a indirizzare in maniera più efficace gli strumenti di comunicazione e di educazione finalizzati ad accrescere la loro cultura finanziaria”.
FONTE INTERMEDIA CHANNEL