giugno 2023 4 a cura di Guido Dalmasso Qualche giorno fa Facebook mi ricordava l’anniversario del congresso di Cagliari in occasione del quale “debuttavo” nell’associazione in qualità di rappresentate della zona Piemonte Ovest, facendo la conoscenza di un gruppo di colleghi che, in qualità di veterani, mi davano il benvenuto durante il mio primo Consiglio Direttivo convocato (scoprii più tardi che era una consuetudine) alle 01.00. Era un gruppo di colleghi molto preparati e disponibili, capeggiati da un Presidente multitasking instancabile che pretendeva moltissimo e che dava altrettanto. Ricordo bene le chiacchierate con i consiglieri più navigati, le spiegazioni su come comportarsi, come evitare le “ramanzine” che inevitabilmente sarebbero arrivate e le rassicurazioni fondate sul mantra che sopra ogni cosa governava l’associazione: “Siamo un gruppo di volontari che gratuitamente si adopera per riuscire ad ottenere il meglio per la categoria. Non siamo una SpA, un fondo americano, non abbiamo bisogno di otto timbri per fare una fotocopia ma solo di tirarci su le maniche, impegnarci e garantire che ce la metteremo tutta”. Insomma, un ambiente di lavoro veramente stimolante. Tre anni dopo mi sono ritrovato a Venezia e in quell’occasione entravo a far parte della cerchia ristrettissima della Giunta Esecutiva, al mio fianco i soliti amici (loro in giunta già c’erano) con ulteriori consigli, diciamo simpaticamente un “upgrade”, ma anche questa volta sottolineando la costante che regnava sovrana nell’ambiente, semplicità nella gestione che, essendo fatta interamente da volontari, doveva essere “acqua e sapone”; insomma, anche qui in Giunta non serviva il notaio. A chi, strumentalmente, in quel periodo aveva tentato di mettere in discussione la trasparenza della gestione, questi amici esperti, punti nell’orgoglio, rispondevano che era troppo facile pretendere l’impegno misurandolo a metri e poi mesi dopo in modo pretestuoso metterlo sotto la lente di ingrandimento per giudicarlo in millimetri. Grandi amici e grande reazione al tentativo di mettere in discussione la trasparenza della gestione, premiata ancora una volta dal voto del Congresso e così via per un altro triennio in difesa della categoria, “volando” verso Lisbona dove compivo il mio passo “di lato” lasciando la Giunta e offrendo il mio aiuto in altre forme. I miei amici continuavano a crescere ricoprendo le massime cariche del Io non c’ero o se c’ero dormivo? Dietro la lavagna
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