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Solvency II sarà un ciclone per l’offerta assicurativa

NewSintesi e Rassegna Stampa | 21 Ottobre 2014 | 0

Le nuove regole sul capitale del settore assicurativo (Solvency II) che entreranno in vigore a gennaio 2016 non avranno un peso rilevante solo sulla politica degli investimenti o sull’allocazione del capitale delle compagnie.

 

Le nuove regole sul capitale del settore assicurativo (Solvency II) che entreranno in vigore a gennaio 2016 non avranno un peso rilevante solo sulla politica degli investimenti o sull’allocazione del capitale delle compagnie. In discussione non ci sono soltanto eventuali patrimonializzazione, governance o controllo dei rischi. Le nuove norme potranno avere importanti effetti anche sui prodotti assicurativi, sui prezzi e sulla riassicurazione, come sta emergendo da una ricerca in corso su Solvency II presso il dipartimento di Economia dell’Università di Parma. «Con riferimento ai prodotti è probabile che gli assicurati siano indotti a partecipare in maniera più attiva alla politica di investimento e alle ricadute connesse in termini di redditività e di rischio, consentendo così alle compagnie di ottimizzare l’impiego complessivo di capitale», spiega Claudio Cacciamani, professore di Economia degli Intermediari Finanziari all’ateneo emiliano. In pratica, la sfida per le compagnie sarà creare prodotti che ottimizzino il capitale ma attraenti in termini di rischio-rendimento per gli assicurati. Allo stesso modo anche il prezzo e i caricamenti dovranno essere misurati in funzione dei requisiti di capitale piuttosto che dei tradizionali rapporti di rendimento e di natura meramente tecnica. Anche «la politica distributiva deve essere rivista, soprattutto con riguardo al mix di canali», conclude Cacciamani, «se da un lato, è imprescindibile mantenere un’elevata qualità del rapporto sinistri su premi, che spesso solo un canale tradizionale è in grado di conseguire, dall’altro la revisione della politica di rendimento dei prodotti assicurativi induce a puntare su canali maggiormente innovativi e meno costosi ma con un più alto livello di rischio assunto».

FONTE MF

 

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