Per Giampaolo Crenca, presidente del consiglio nazionale degli attuari, «l’eliminazione della previsione di sconti minimi prefissati per le singole casistiche è condivisibile, ma è necessario che la norma chiarisca alcuni aspetti fondamentali per permettere un’applicazione pratica ed efficiente degli interventi, a beneficio degli assicurati e del mercato assicurativo nel complesso».
«Pur apprezzando alcune modifiche rispetto alla formulazione contenuta nel precedente decreto Destinazione Italia, che vanno nella direzione auspicata dall’Ordine degli attuari, le norme presenti nella bozza del disegno di legge Concorrenza 2015 necessitano di maggiore chiarezza e di interventi per evitare criticità di applicazione pratica e per ridurre il rischio di minare la natura stessa della costruzione tecnica di una tariffa Rc auto». È quanto affermato da Giampaolo Crenca, presidente del consiglio nazionale degli attuari.
«È assolutamente condivisibile, come auspicato dall’Ordine degli attuari, l’eliminazione della previsione di sconti minimi prefissati per le singole casistiche. Tuttavia, come l’Ordine degli attuari ha evidenziato in una lettera al ministro dello Sviluppo Economico, è necessario che la norma chiarisca alcuni aspetti fondamentali per permettere un’applicazione pratica ed efficiente degli interventi, a beneficio degli assicurati e del mercato assicurativo nel complesso», ha continuato Crenca.
«Inoltre gli attuari hanno nuovamente sollecitato al ministro la necessità di costituire un tavolo di lavoro allargato a tutti gli attori del settore per arrivare a un testo normativo che traduca le intenzioni del legislatore in maniera coerente e tecnicamente supportabile a beneficio del mercato assicurativo e degli assicurati. Il riferimento è soprattutto a ulteriori previsioni inserite nella disegno di legge e alla strutturazione del settore Rc auto, “minato” tecnicamente da diverse norme che negli ultimi anni si sono succedute. Si pensi ad esempio agli effetti sul sistema bonus/malus in cui la classe di appartenenza di fatto non riesce più a rappresentare la storia dell’assicurato, perdendo la funzione su cui si fonda», ha concluso Crenca.
FONTE TUTTO INTERMEDIARI